In missione con empatia, per la strada e sui social

Ha 37 anni ed è nato a Napoli; la sua fraternità religiosa è quella dei Pélerins de la Miséricorde di Nizza
December 10, 2025
Gli account principali di fra Antonio D’Errico sui social si chiamano Itinerantefra, e già ci rendiamo conto che faremo fatica a immaginare da quale luogo ci manderà i suoi post quotidiani. Ha 37 anni ed è nato a Napoli; la sua fraternità religiosa è quella dei Pélerins de la Miséricorde di Nizza (sostenuta dall’arcivescovo di Tolone), dove è arrivato dopo un percorso vocazionale iniziato nella prima adolescenza, durante un pellegrinaggio a Lourdes. La missione primaria di fra D’Errico è stare presso i “piccoli”, “camminare” nel mondo della povertà. Intervistato da TV2000 nel marzo 2025, racconta che a Napoli a cominciato a collaborare con le suore di Madre Teresa di Calcutta; entrato nella vita consacrata ha vissuto un anno in strada; per otto anni ha abitato nel quartiere musulmano di Nizza; nel 2019 passa un mese a L’Avana, qualche settimana fa era in Canada e prima in Croazia...
Fra Antonio D'Errico
Fra Antonio D'Errico
Alla missione digitale “Itinerantefra” si affaccia in senso proprio nel 2023, partecipando alla GMG di Lisbona. Oggi lo incontriamo su TikTok, dove conta quasi 100mila follower, e su Instagram, dove a seguirlo sono in 42mila. Ci sono anche un canale su YouTube e un profilo su Facebook, ma con un numero minore di iscritti e amici. I suoi contenuti sono semplici: una preghiera quotidiana, una piccola meditazione del Vangelo e, all’occasione, una risposta a un commento particolare, una battuta ironica per “smontare” uno stalker, un post di servizio per spiegare che si può comunicare con lui in sei lingue.
Sull’ultimo numero de “L’Albero di Cirene”, piccola rivista di un’omonima associazione di volontariato bolognese fortemente attiva presso quanti vivono in stato di emarginazione e disagio sociale, fra D’Errico racconta a Paola Arosio la sobrietà della sua presenza sui social: «La mia vita “digitale” ogni giorno è composta da quattro minuti, non di più, poi ci sono tutte le altre ore in cui incontro le persone e cerco di aiutarle in modo concreto», e ancora: «I social non hanno una valenza molto importante… non sono il riassunto della mia vita». Sul suo statuto online ha le idee chiare: «Mentre l’influencer mette l’attenzione su di sé, attira follower per sé», il missionario porta «il messaggio di Cristo nell’ambiente digitale, che ormai è abitato da tutta la società». 
La condizione itinerante di fra D’Errico è confermata anche dai suoi post, che non di rado lo ritraggono in movimento: a piedi, in bici, in auto. Se è fermo, può essere in esterno o in interno, non c’è una regola fissa: tutto appare dettato dal luogo in cui si trova e dal sentimento che prova – anche davanti ai drammi dell’attualità internazionale. Lo caratterizzano un saio chiaro, una grande croce sul petto, una lunga barba che fa pensare ai cappuccini, un bel sorriso e un bell’accento partenopei. A scorrere i suoi contenuti non si può fare a meno di pensare che il suo “segreto” sia la capacità di trasmettere online l’empatia coltivata stando “in strada”.

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