Memoria collettiva in "The 2000’s"
giovedì 12 marzo 2020
Nessuno poteva immaginare, se non la fantascienza, che nel 2020 un virus avrebbe messo in ginocchio il mondo. Lo stesso si può dire per un attentato come quello alle Torri Gemelle nel 2001. I primi vent’anni del terzo millennio sono racchiusi tra due fatti inimmaginabili, che hanno cambiato e cambieranno la nostra esistenza. Eppure, passate le paure infondate per il millenium bug, il XXI secolo era iniziato pieno di speranza e di attesa in tutto il pianeta, con la tecnologia che prendeva campo e rendeva la vita quotidiana più facile riducendo prima di tutto le distanze. Ma quell’11 settembre di 19 anni fa ha segnato l’inizio di un periodo di incertezza come non succedeva da tempo, fino ad arrivare a questi nostri giorni in cui le paure hanno forse superato quelle di allora. In questo contesto può essere interessante dare un’occhiata alla serie The 2000’s, prodotta da Tom Hanks, Gary Goetzman e Mark Herzog, in onda dal 10 marzo in prima visione su Sky Arte (canali 120 e 400 di Sky) il martedì alle 21,15. Si tratta di otto episodi che ci ricordano gli avvenimenti rimasti nella storia insieme ai fatti apparentemente meno rilevanti, ma che appartengono alla memoria collettiva: dall’uragano Katrina all’elezione di Barack Obama, dalla diffusione dei social network all’arrivo sul mercato di aziende come Amazon. I primi due episodi, forse più interessanti per gli addetti ai lavori che non per il pubblico indiscriminato (questo va detto), ricostruiscono in estrema sintesi il cambiamento culturale provocato dalla televisione nei modi di fruirla, nel modo di reagire delle persone e nelle storie che vengono raccontate. La tv all’indomani dell’11 settembre va alla conquista del mondo soprattutto con la nascita e la rapida diffusione delle serie, che ribaltano la gerarchia tra cinema e televisione nel raccontare storie che affrontano qualsiasi tema, morte compresa, come ad esempio Six feet under il cui titolo deriva dalla profondità con cui si interra una bara negli Stati Uniti. Ma le serie, raccontando personaggi sempre più complicati, ribaltano anche il concetto di bene e male con il cattivo che ad esempio diventa eroe (I Soprano), oppure con l’antieroe che diventa protagonista.
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