Marietta, testimone del perdono e prossima a Yara, Fortuna, Maria
domenica 26 giugno 2016
È difficile dubitarne: se l'aggressione sessuale e l'assassinio di Maria Goretti per mano di Alessandro Serenelli fossero avvenuti oggi anziché un secolo fa, si sarebbero immediatamente precipitate alle Ferriere di Conca le troupe di “Chi l'ha visto” e di “Quarto grado”, gli studi televisivi e i social network si sarebbero riempiti di parole e immagini di e su Marietta e gli opinionisti specializzati avrebbero sviscerato i più intimi e possibilmente morbosi dettagli dei rapporti pregressi tra lei e Alessandro (e tra il padre di Alessandro e la madre di Maria). Ovvero la bambina, anziché sugli altari della devozione ecclesiale, sarebbe finita su quelli, assai più precari, della popolarità mediatica, insieme a Yara Gambirasio, Fortuna Loffredo, Maria Ungureanu...Un paio d'anni fa, rilanciando le notizie contenute in un volume di Ugo De Angelis, i media ipotizzarono che, per condivisa volontà del papa emerito Benedetto XVI e del successore Francesco, Maria Goretti potesse essere proclamata «protettrice delle donne vittime di violenze» ( tinyurl.com/j4pqu92 ). In questi giorni i vescovi di Albano, monsignor Semeraro (l'ospedale dove Maria morì, a Nettuno, è ora la «tenda del perdono») e di Latina, monsignor Crociata, hanno ricevuto dal Papa un messaggio ( tinyurl.com/znfefq4 ) che, parlando della santa, ne sottolinea soprattutto, in chiave giubilare, la testimonianza d'amore e di perdono verso il suo assassino; e poi la vita di povertà e il fervore «per Gesù Eucaristia, senza la cui forza non avrebbe potuto compiere la scelta fondamentale della sua breve esistenza». Certo: c'è stato un tempo e un mondo in cui una ragazzina, per resistere al tentativo di trasformarla in oggetto sessuale, doveva ricorrere alla forza della fede. Oggi così non è, almeno nelle nostre “società avanzate”. E tuttavia tante ragazzine (oltre che tante donne adulte) continuano a pagare con la violenza e con la morte la sacrosanta resistenza all'altrui desiderio e volontà di possesso. Per questo anch'io sento “Marietta” Goretti così prossima a tutte loro.
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