Lo show surreale del cantante Brunori
martedì 8 maggio 2018
Dario Brunori è un cantautore calabrese, nato a Cosenza nel 1977, con una laurea in Economia e commercio all'Università di Siena, affacciatosi nel mondo della musica con lo pseudonimo Brunori Sas e ora arrivato in tv con Brunori Sa, programma in cinque puntate di circa un'ora la domenica su Rai 3 in tarda serata. Brunori ha finora parlato del corpo, della casa, del lavoro e dei social network con la «pretesa - parole sue - di occuparsi di quei temi di cui gli esseri umani si sono sempre occupati senza venirne a capo». Lo ha fatto con un'aria svagata, ma simpatica, sfruttando un vecchio registratore a cassette e i dialoghi con la statua di Bernardino Telesio, il filosofo cinquecentesco, cosentino pure lui, che parla con la voce di Neri Marcorè. Domenica scorsa, per la quinta e ultima puntata, Brunori si è avventurato nel terreno scivoloso della religione e di Dio, sempre con il suo stile ironico e surreale, ma rispettoso. Forse si poteva risparmiare la battuta finale «La messa in onda è finita andiamo in pace» e il brandire la statuetta di Padre Pio con la quale imporre il pentimento al poeta Guido Catalano. Per il resto, pur proponendosi come agnostico e intervistando tra gli altri l'ateo dichiarato (anche nella circostanza) Corrado Augias, Brunori ha affrontato il tema con voglia di capire: «L'importante è non smettere mai di farmi e di fare domande». Per questo nel suo girovagare ha seguito una Messa dei cattolici Tamil, una cerimonia religiosa indiana a Palermo e la preghiera dei musulmani in una Moschea di Napoli. Ha incontrato Letizia Cesarini, in arte Maria Antonietta, una cantante «affascinata da Dio», ma anche il collega Jacopo Incani, in arte «Iosonouncane», che di contro sostiene che «l'uomo ha conosciuto la morte e per questo ha ripiegato su Dio». Il cantautore-conduttore ha intervistato pure sua madre («La fede secondo mamma»), che si è mostrata efficace e spigliata raccontando aneddoti legati a un vecchio parroco di campagna (alla don Camillo) e delle preghiere che insegnava al figlio quand'era piccolo, mentre ora lo “bacchetta” per questo suo dirsi «agnostico» senza capire bene cosa voglia dire. Anche se alcune considerazioni di Brunori sono condivisibili. Ad esempio quella secondo cui non si crede più in Dio perché noi ci crediamo Dio: «Abbiamo tolto la d a Dio ed è diventato io».
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