Liturgia, guerra, devozione popolare La musica ai tempi delle Crociate
domenica 25 aprile 2010
Nonostante il titolo " Il mistero dei Templari " e l'immagine in copertina sembrino ammiccare alla fantasiosa corrente di "revisionismo storico" molto in voga in questi ultimi tempi (sulla scia delle imprese letterarie di Dan Brown e compagni), il recente progetto discografico realizzato dall'etichetta francese Naïve (distribuita in Italia da Jupiter) ha il pregio indiscusso di offrire un contributo di alto livello artistico e assolutamente attendibile dal punto di vista filologico.
Si tratta di un'antologia di brani già precedentemente pubblicati in altri album e qui riuniti per ricostruire un'ipotetica colonna sonora e per fare da sfondo alle complesse vicende che hanno riguardato le prime Crociate; in realtà non vi è nulla di direttamente riferito all'ordine cavalleresco dei Templari, ma l'idea è appunto quella di fornire una panoramica generale del ricco tessuto di generi, forme e stili musicali affermatisi in un'epoca in cui grandi mutamenti sociali, politici, economici e culturali si accompagnavano da vicino con i fermenti che animavano la vita spirituale e religiosa medievale.
In principio, nel mezzo e a chiusura del cd troviamo l'Ensemble Organum di Marcel Pérès, chiamato a interpretare tre brani (un Kyrie Eleison, il responsorio Honor vitus et potestas e l'antifona Crucem sanctam) ricavati dal "Manoscritto del Santo Sepolcro" (XII sec.); splendide e suggestive testimonianze di un periodo d'oro in cui si assiste peraltro al consolidamento e alla diffusione di nuovi ordini monastici, allo sviluppo del pensiero mistico (come dimostrano gli splendidi inni gregoriani di Hildegard von Bingen intonati dal gruppo vocale Discantus diretto da Brigitte Lesne), al fiorire della devozione mariana o alla nascita delle grandi cattedrali gotiche (con Dominique Vellard e l'Ensemble Gilles Binchois impegnati nelle Cantigas de Santa Maria di re Alfonso El Sabio e nei primi "esperimenti" polifonici della scuola parigina di Notre Dame).
Un disco che rappresenta in primo luogo un invito a entrare, con profondità e senza pregiudizi, nel contesto ideale all'interno del quale queste musiche furono create e che riaggancia nell'alveo vivo della Chiesa ciò che troppo spesso anche illustri esecuzioni ci hanno abituato a sentire slegato.
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