Le nozze riuscite tra Conti e Affari tuoi
martedì 29 dicembre 2020
Carlo Conti è una certezza. Se gli affidi un programma ti garantisce sempre un certo livello e ottimi ascolti, com'è successo sabato scorso su Rai 1 con il ritorno di Affari tuoi in versione Viva gli sposi: 5 milioni di telespettatori e uno share superiore al 19 per cento. Un risultato per niente scontato per un gioco tra più amati del cosiddetto access prime time, ma che sicuramente ha fatto il suo tempo dopo essere andato in onda dal 2003 al 2017 e aver visto alternarsi alla conduzione grandi nomi dell'intrattenimento televisivo. Pertanto, per poterlo riproporre sia pure in versione settimanale, ci voleva un'idea diversa e un nuovo conduttore, anche se Conti, per scherzo, il gioco dei pacchi lo aveva condotto una volta il 1° aprile 2015. Ma lui, più che un nuovo conduttore, è il conduttore di punta della Rai, che anche nella circostanza del Covid, provato sulla propria pelle, ha dimostrato professionalità e attaccamento all'azienda. Detto questo, a parte i pacchisti sostituiti da dieci personaggi dello spettacolo, la vera novità del programma (in cui si può riconoscere anche lo zampino di Conti) sta nei concorrenti: non più singoli rappresentanti delle regioni italiane, bensì una coppia di giovani in procinto di sposarsi. L'intento è quello di dare un segnale di speranza nel futuro nonostante tutto. Quindi le buone intenzioni passano avanti anche ad alcune cose che non hanno funzionato almeno nel primo dei sette speciali di Affari tuoi. Ad esempio, non tutti i pacchisti (cinque dame e cinque cavalieri, come li chiama Conti) sanno stare al gioco sfruttando al meglio i momenti in cui sono coinvolti per sostenere la parte diciamo così da varietà del sabato sera. Nel caso della prima puntata, molto meglio i cavalieri (soprattutto Dado e Nino Frassica) rispetto alle dame tra cui alcune mostravano anche un po' di insofferenza. Comunque i pacchisti, tranne il rammentato Frassica e l'imitatore Ubaldo Pantani, dovrebbero cambiare di volta in volta. Forse anche intorno alla coppia si potrebbero ridurre i momenti personali da lacrima facile come l'album delle foto o le lettere reciproche. A tutto il resto ci pensa il meccanismo del gioco a premi, che nell'immaginario collettivo funziona sempre.
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