Lavoro domestico in nero L'evasione supera i tre miliardi di euro
martedì 8 gennaio 2019
Il lavoro domestico irregolare sottrae ogni anno alle casse dello Stato, fra tasse e contributi, oltre 3 miliardi di euro. L'evasione, con diverse variabili, dei datori di lavoro incide su circa 1 milione e 200 mila lavoratori in nero, la gran parte colf e badanti. Tuttavia, come rilevato da una recente indagine dall'associazione dei datori di lavoro domestico Assindatcolf, si tratta di una evasione di necessità per sfuggire agli alti costi amministrativi e previdenziali a carico delle famiglie, necessari per la conduzione di un regolare rapporto di lavoro domestico. Non ultimo, pesa anche il comportamento di molte lavoratrici, specie se pensionate o di età avanzata, di voler rinunciare ai contributi Inps in cambio di una maggiore retribuzione. Il ventaglio delle irregolarità comprende anche i lavoratori domestici che, benché regolarmente assunti e assicurati all'Inps, omettono però di effettuare la propria dichiarazione dei redditi.
L'Assindatcolf sollecita pertanto il legislatore ad adottare misure di sostegno per le famiglie che consentano l'emersione dal sommerso dei rapporti di lavoro irregolari. Una possibile soluzione potrebbe essere quella di poter dedurre interamente il costo del lavoro domestico, rendendo il lavoro regolare più vantaggioso di quello in nero.
Cassacolf. L'evasione del settore investe anche il contributo di malattia dovuto a Cassacolf. Per favorire le regolarizzazioni l'ente ha istituito un proprio ravvedimento operoso, offrendo ai datori di lavoro di poter recuperare i mancati versamenti dei contributi contrattuali fino a due trimestri, entro il trimestre successivo. Ad esempio, con il versamento Inps per il quarto trimestre 2018 si possono integrare anche i versamenti per il 2° e il 3° trimestre precedenti.
Inps. Giovedì 10 gennaio scade il versamento dei contributi domestici riferiti all'ultimo trimestre 2018, le tariffe sono le stesse dello scorso anno. Il termine è utile anche per mettere in regola i nuovi rapporti di lavoro, iniziati nello stesso trimestre. Sono esentate dalla denuncia le famiglie che utilizzano una lavoratrice assunta tramite un'agenzia di lavoro interinale. I relativi adempimenti con l'Inps sono tutti e interamente a carico della stessa agenzia.
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