La "Piazzapulita" del bravo Formigli
sabato 27 febbraio 2021
La7 è tra le emittenti che danno più spazio ai programmi di approfondimento giornalistico. Tra questi un posto di rilievo spetta a Piazzapulita di Corrado Formigli, che quest'anno celebra il decennale collocandosi tra i migliori talk, anche perché punta prima ancora che sul dibattito in studio sulle inchieste sul campo. Ne abbiamo avuto prova in queste settimane e anche nell'ultima puntata a proposito della pandemia su cui si concentra la prima parte del programma. Partenza, giovedì scorso, con il turismo vaccinale e il mercato parallelo dei vaccini. Da una parte ci sono Paesi dove è possibile recarsi per farsi vaccinare contro il Covid a prezzi non proprio popolari. Dall'altra ci sono discutibili mediatori che si propongono alle Regioni per vendere vaccini presi non si sa dove. A seguire il dibattito con partecipanti in presenza o in collegamento tra cui, ospite ricorrente, Andrea Crisanti, microbiologo dell'Università di Padova, che sull'emergenza sanitaria non le manda a dire. In tema Covid anche il monologo del bravo drammaturgo Stefano Massini sul funerale dei luoghi di cultura, che però questa volta ha sbagliato bersaglio dichiarandosi preso in giro (lui è stato più esplicito) per le chiese aperte e i teatri chiusi. Ma mettere contro queste realtà è un errore. Non a caso Formigli ha chiosato che «qualcuno direbbe che bisogna chiudere anche le chiese». Forse era meglio prendersela con la movida o i cortei dei tifosi fuori dagli stadi. Conclusa comunque la prima parte, Piazzapulita vira verso la politica con interviste faccia a faccia e dibattiti a più voci fin oltre le una di notte (troppo!). Tralasciando l'ennesima ospitata pro-libro di Rocco Casalino e la caciara finale con il no vax Franco Trinca, diciamo che Formigli, oltre a credere ancora nel giornalismo d'inchiesta, è un ottimo conduttore e un buon domatore. Sa stare al centro della scena (o della pista, per restare in tema circense), non ha timore di richiamare la regia («A me la telecamera!») e soprattutto cerca sempre di tradurre per il pubblico a casa.
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