La pandemia cancella la festa? Ecco la devozione a distanza
mercoledì 21 ottobre 2020
La pandemia da Coronavirus non smette di stimolare la creatività digitale, anche in riferimento al sentimento religioso delle persone. Il 12 ottobre di ogni anno si celebra a Saragozza, in Spagna, la Festa del Pilar, giornata centrale di una settimana e più di celebrazioni, manifestazioni folkloristiche, spettacoli, concerti, iniziative culturali. E al centro di quella giornata sta la «ofrenda»: una deposizione di fiori, da parte dei pellegrini, che vanno a costituire un gigantesco manto per la Madonna del Pilar, nella piazza omonima sulla quale si affaccia la basilica che custodisce la piccola statua mariana e il «pilastro» della popolarissima tradizione. Ma quest’anno, a causa della pandemia, la festa non si è potuta svolgere, perlomeno nelle consuete forme. Ecco arrivare in soccorso della devozione e della tradizione due proposte «a distanza». C’era una semplice «ofrenda virtual» ( bit.ly/2HoR4n3 ): inserendo il proprio nome nell’apposito spazio si otteneva l’immagine dell’immensa piramide di fiori con in cima la Vergine (e in calce il proprio nome) da scaricare e condividere sui propri social. E c’era una più articolata visita virtuale ( bit.ly/3jeV9aM ): una simulazione tridimensionale che consente, esplorando la piazza, di vedere scorci dell’interno della basilica, video di spettacoli e concerti degli anni precedenti e degli altri momenti salienti della festa (l’offerta di frutti, il rosario di cristallo), e naturalmente l’offerta dei fiori, scegliendo con cura il proprio mazzetto (garofani e/o gladioli, di vari colori), indicando il proprio nome, la provenienza e un’intenzione di preghiera o un semplice messaggio e ottenendo un’altra immagine – ricordo da scaricare e condividere. Ha ragione don Luca Peyron, che mi ha segnalato quest’ultima iniziativa: anche il 3D può essere posto a servizio della devozione popolare. Magari concedendo più spazio alla componente spirituale e meno a quella turistica del pellegrinaggio.
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