La canzone dei liocorni perduti in un'ora di religione online
venerdì 9 ottobre 2020
L'infosfera ecclesiale è ricca di racconti di scuola vissuta: cristiane e cristiani che vivono con passione il mestiere di insegnare e che si divertono a raccontarlo, almeno quando non prevalgono i riferimenti alle meno divertenti malattie croniche del mondo dell'istruzione. Così mi soffermo volentieri su un video di Lorenzo Galliani. Non è l'ultimo di quelli che ha postato sul suo canale YouTube “Religione Online”; nel frattempo sono usciti anche “La mamma è un drago” e “Creazione vs Big Bang”. Non è il più visualizzato: e comunque il suo autore non è (ancora) un influencer cattolico, e forse nemmeno aspira a diventarlo. Tuttavia considero “Io amo i liocorni” ( bit.ly/3iJ3ByI ), dell'1 ottobre scorso, molto ben riuscito. Prende spunto da un'ora di religione durante la quale uno studente interrompe la lezione con una domanda decisamente eccentrica, alla quale però il prof non si sottrae. E valorizza una popolarissima canzoncina per bambini, nata nel 1976 da autori cristianamente ispirati (come riferiva tempo addietro il sito di Famiglia Cristiana bit.ly/3d9Nf12 ), a partire dal soggetto biblico del testo: Noè che, costruendo l'arca, salva l'uomo e gli animali dal diluvio universale. Galliani teme di aver «rovinato», per riuscire a rispondere, la canzone stessa agli occhi dei bambini. L'allegria che li prende nel cantarla e ballarla poco si concilia, dice, con il dramma che essa descrive: l'estinzione dei liocorni a motivo del loro mancato appuntamento con l'arca e della determinazione con la quale Noè decide che non può più aspettarli. Ma poi riesce a valorizzare anche questo contrasto, con un ultimo passaggio semplice ma pedagogicamente efficace: se siamo capaci di affezionarci a degli animali fantastici al punto da provare dispiacere sentendo come sono scomparsi dalla faccia della terra, come potremo non voler bene a tutti quegli esseri umani che, per quanto lontani da noi (geograficamente, culturalmente, etnicamente), esistono in carne e ossa e non solo nel gioco di una canzoncina?
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