La 7: “Piazzapulita”, il talk ora si schiera
sabato 10 settembre 2022
Come si sa i programmi di informazione e i vari talk hanno riaperto anticipatamente gli studi in vista delle elezioni del 25 settembre. Da questa settimana non c'è più nessuno chiuso per ferie. Sarà un'impressione, ma a colpo ci sembrano tutti molto più schierati. La conferma l'abbiamo avuta giovedì con il ritorno su La7 di Piazzapulita di Corrado Formigli, finora considerato uno dei migliori talk anche perché prima ancora che sul dibattito in studio puntava sulle inchieste sul campo. L'altra sera, invece, ha puntato ad esempio sulla polemica con Giorgia Meloni che non ha accettato di partecipare alla trasmissione nemmeno in collegamento da Firenze dove teneva un comizio-cena e non ha autorizzato altri esponenti del suo partito a partecipare al posto suo. A quel punto Formigli ha formulato ugualmente le domande alla presidente di Fratelli d'Italia intercalate da interventi di Viktor Mihály Orbán, primo ministro ungherese, sostenitore di una democrazia illiberale, al quale la Meloni dice di ispirarsi. In sostanza Formigli ha fatto la stessa cosa che fanno i politici quando si affidano ai social per dichiarazioni senza contraddittorio, che poi vengono riprese pari pari dai tg diventando, di fatto, spot elettorali. In un altro paio di casi gli inviati di Piazzapulita si sono comportati come quelli delle Iene. Ovviamente il problema non è che da parte uno sta (altri talk fanno smaccatamente lo stesso dall'altra sponda), ma che si stia da una parte o comunque contro qualcuno finendo per non favorire il discernimento di un elettore sempre più confuso chiamato a uno dei voti più importanti della nostra storia democratica per la situazione contingente che il nuovo parlamento e il nuovo governo si troveranno ad affrontare tra guerra, pandemia, cambiamenti climatici e crisi economica.
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