L'interminabile pochezza di “Realiti”
venerdì 7 giugno 2019
È difficile dire che tipo di programma sia Realiti - Siamo tutti protagonisti, in onda il mercoledì su Rai 2. Sicuramente un programma lungo: iniziato alle 21,25 si è trascinato fin quasi alle una secondo un vezzo ormai insopportabile. Ma davvero c'è ancora qualcuno che pensa che un telespettatore possa restare sullo stesso canale per tre ore e mezzo? È sufficiente il miraggio del risparmio (un po' come al supermercato con il 2 x 1) per continuare a proporre prime serate senza fine? A parte questo, Realiti (rigorosamente con la “i” finale al posto della “y”) è un misto di generi televisivi dove prevale la parodia dei “reality” (quelli, appunto, con la “y” finale), degli intrattenimenti alla D'Urso e della smania di fama e visibilità attraverso i social network che accomuna politici, cantanti, attori, persone qualunque e persino delinquenti. Ai buoni propositi, non è però corrisposta una realizzazione adeguata. Enrico Lucci, caustico e ironico, tornato alla conduzione su Rai 2 dopo la chiusura di Nemo - Nessuno escluso, ce la mette tutta e con la sua aria stralunata arriva sudato alla meta. Ma non basta, perché il programma stenta, soprattutto all'inizio. Migliora con i servizi giornalistici, ma assomigliano troppo a quelli delle Iene da cui Lucci prende origine e non sembrano in linea con il resto. Lui stesso poi cede in qualche passaggio al paternalismo e alla retorica decisamente fuori luogo per un personaggio così irriverente. Di basso livello il contributo dei cosiddetti “saggi”, una sorta di giuria stile talent composta dall'attrice Asia Argento, dal rapper Luchè e dallo scrittore Aurelio Picca. Per non parlare della presunta giuria popolare chiamata a votare sugli inconsapevoli concorrenti, da Salvini alla Ferragni. Insomma, era molto meglio tenere in vita Nemo e lasciare Realiti nel cassetto, visto che si è pure tergiversato sul debutto. Nemo era capace di raccontare storie senza fronzoli, vita e morte, gioie e dolori, facendo pensare con la forza del punto di vista, ma soprattutto dell'emozione. Con Realiti nessuna emozione, a volte un po' di noia (anche il notaio in studio se l'è dormita alla grande) e persino un po' di tristezza per certe battutacce di Asia Argento e di altri.
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