L’idea divisiva di un blogger che poi torna sui suoi passi
mercoledì 29 novembre 2023
Con quattro post nel giro di altrettanti giorni Aldo Maria Valli aveva pubblicato e ripetutamente aggiornato sul suo blog “Duc in altum” una lista di «pastori sui quali contare al momento», 11 inizialmente (bit.ly/47Pn2A0) e 47 conclusivamente. Il punto di vista era quello della variegata blogosfera ecclesiale antimoderna. Infatti, il «momento» cui alludeva era la «rivoluzione in corso nella Chiesa cattolica», forte delle «armate neomoderniste». Ma ci sono anche pastori «bravi», «buoni» e «fedeli», su cui «contare nella battaglia a difesa della fede e della retta dottrina», aggiungevano i post del 25, 26 e 27 novembre. Un profilo che non ha colto impreparati i follower che, allo stesso Valli che chiedeva inizialmente: «Che ne dite? C’è qualcuno da aggiungere? O da togliere?», avrebbero risposto con «una valanga di email». Ne era sortita la lista finale dove, prima di snocciolare i nomi, il blogger avvertiva che la proponeva per l’ultima volta, perché «il gioco è bello quando è corto». Enumerava 18 cardinali e 39 arcivescovi e vescovi. 21 rivestono tuttora un ufficio, mentre 26 sono emeriti; per 6 di loro tale ufficio è/era nella curia romana, per gli altri consiste/consisteva nella guida di una diocesi. Geograficamente 25 di loro sono europei (di cui 5 italiani), 8 statunitensi e gli altri 14 equamente ripartiti tra Africa, America Latina e Asia. Quanto al merito e all’opportunità di questa perlomeno opinabile iniziativa, sono tutte da condividere le parole con le quali monsignor Corrado Sanguineti, vescovo di Pavia, che era stato inserito nell’elenco, ha chiesto e ottenuto ieri di esserne cancellato, ben presto seguito da monsignor Antonio Suetta, vescovo di Ventimiglia-San Remo: «Tra i nominativi riportati che le sarebbero stati segnalati da alcuni lettori del suo blog appare anche il mio», scrive Sanguineti (bit.ly/3sWnDkI), «accanto a vescovi che amano e servono la Chiesa e il Papa e ad altri che apertamente muovono critiche e creano fratture. Non condividendo questa identificazione in schieramenti che fanno male all’unità della Chiesa, unità fondata sulla comunione con il successore dell’apostolo Pietro, sono a chiederle la cortesia di cancellare il mio nominativo dal suddetto elenco». Di qui un quinto post di Valli (bit.ly/47QYRkO), dal titolo lapidario: «Ho eliminato la lista». © riproduzione riservata
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