L'era Angela, eterna come “Superquark”
venerdì 29 luglio 2022
Sulla carta d'identità c'è scritto 22 dicembre 1928. Fatto un rapido conto significa che Piero Angela a 93 anni suonati continua a condurre con estrema lucidità un programma piuttosto complesso, sia pure registrato, come Superquark, ogni mercoledì in prima serata su Rai 1. Complimenti! E non solo per come porta i suoi di anni, ma anche per quelli messi insieme da uno dei programmi più longevi della storia della televisione italiana, Superquark appunto (che a suo tempo si chiamava Quark e basta), il cui debutto risale al 18 marzo 1981, data che segna anche l'inizio più o meno ufficiale della divulgazione scientifica in tv, inaugurando “l'era Angela”, quella di Piero, a cui si sarebbe aggiunta in seguito quella del figlio Alberto con programmi propri e altrettanto successo. Poco importa a questo punto se Angela, nel senso di Piero, ci parla, come nell'ultima puntata, del gioco della seduzione tra gli animali o delle fake news tra gli umani. L'importante restano i documentari che sceglie con sapienza (confermandosi assemblatore intelligente di materiale altrui) e il suo stile inconfondibile, pacato e rassicurante, sapiente ma non supponente, che sembra accentuarsi in positivo con il passare degli anni, dimostrando ancora una volta la sua capacità di tradurre e rendere accessibili ai telespettatori materie a volte ostiche come la scienza, la storia e la tecnologia. A dargli manforte anche in questa stagione, oltre al figlio Alberto (l'altra sera con un servizio da Procida), alcuni ospiti fissi come lo storico Alessandro Barbero, ormai personaggio televisivo, che mercoledì ci ha divertito con «la frottola dello sterminio dei gatti nel Medioevo» raccontando al contrario che erano accolti ovunque, anche nei monasteri ed erano amati da sante come Chiara d'Assisi e Caterina da Siena.
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