“L’arte della guerra” doc necessario su Rai3
domenica 26 febbraio 2023
A colpo il titolo sembra ambiguo: con L’arte della guerra il più delle volte s’intende una particolare strategia militare e non tanto il rischio che corre il patrimonio storico artistico durante i conflitti. In realtà il titolo del documentario che Tiziana Lupi e Marco Spagnoli hanno proposto venerdì sera su Rai 3 (introdotto da Lucia Annunziata, a un anno esatto dall’invasione dell’Ucraina da parte delle truppe russe) è perfetto: distruggere e depredare le opere d’arte è uno dei primi obiettivi degli eserciti invasori nel tentativo di eliminare la cultura di una nazione. Quindi è una terribile strategia bellica. «Una volta che la memoria viene cancellata, quel popolo non esiste più», afferma Christian Greco, direttore del Museo Egizio di Torino, uno dei tanti intervistati da Lupi e Spagnoli, autori e registi di quest’ottimo e necessario lavoro che ci mostra come il patrimonio artistico sia la testimonianza tangibile e più alta della cultura e dell’identità di un popolo, senza per questo dimenticare le persone nel momento presente, tutt’altro. I due registi hanno realizzato in proposito immagini drammaticamente belle, di forte impatto emotivo, senza commento (sarebbe stato superfluo), che ci mostrano un’umanità sofferente: uomini, donne e bambini in fuga dall’orrore o dentro l’orrore dell’assurdità e crudeltà della guerra. Se dunque il pensiero primo è per la sacralità della vita umana, è giusto di conseguenza difendere anche la memoria collettiva che i conflitti tendono a distruggere per annientare l’identità dell’avversario. L’arte della guerra, prodotto da Art film kairos con Rai documentari, girato tra Italia e Ucraina, racconta anche il profondo rapporto tra i due Paesi con gli italiani che si sono messi al servizio degli ucraini per aiutarli nella difesa del loro patrimonio culturale. © riproduzione riservata
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