L'arrivo delle nuove norme Ue spinge le vendite di macchine agricole
domenica 28 gennaio 2018
Il mercato delle macchine agricole sta correndo. Cosa buona certamente, anche per l'Italia visto che alcuni dei migliori nomi della meccanizzazione dei campi arrivano proprio dal nostro Paese. Ma cosa che non deve trarre in inganno. La grande crescita delle compravendite di macchinari agricoli è stata spinta da un cambio importante dei vincoli di mercato. È quindi una quadro positivo ma che deve essere interpretato correttamente quello che si presenta agli operatori. Anche perché attorno a questo settore ruotano interessi miliardari.
A delineare la situazione è stata FederUnacoma, la federazione italiana dei costruttori di macchine agricole, nel corso di un incontro al Parlamento Europeo. I numeri parlano chiaro. Il mercato mondiale delle macchine agricole nel 2017 ha fatto registrare un andamento nettamente positivo, anche se con percentuali diverse a seconda dei Paesi. I tecnici parlano di una «crescita formidabile di India e Cina« (rispettivamente +19% e +33%), di «ottime performance del mercato russo» e di un andamento «molto positivo» anche per gli Usa che già vantano una delle agricoltura più meccanizzate al mondo. E bene anche è andato il mercato in Europa.
Tutto bene, quindi. Gli acquisti di macchine agricole indicano sempre maggiori investimenti e cioè un miglioramento delle prospettive per il comparto. Questa volta però c'è anche dell'altro.
Spiega FederUnacoma: «In vista dell'entrata in vigore della Mother Regulation, la nuova normativa europea che a partire dal gennaio 2018 introduce nuovi criteri per le omologazioni, le industrie di settore hanno adottato iniziative di marketing più spinte per collocare sul mercato gli stock di macchinario già prodotto e quindi non conforme alle nuove regole». Mercato "drogato" da fattori esterni, che non hanno nulla a che fare con l'economia reale? La valutazione è difficile. Rimane quanto spiegato dal Presidente di FederUnacoma, Alessandro Malavolti: «L'incremento delle immatricolazioni è dunque frutto della forzatura imposta dalla nuova normativa e non deve essere interpretato come il segnale di una clamorosa e inaspettata ripresa del mercato». Ma lo stesso poi precisa: «Tuttavia all'interno di questo dato esorbitante riteniamo vi sia una quota attribuibile ad una ripresa spontanea del mercato». I costruttori comunque, per mettere le mani avanti, chiedono la conferma e la continuità di incentivi all'acquisto che hanno fatto la loro parte. Insomma, occorre attendere i prossimi mesi per capire se davvero ripresa c'è stata e ci sarà oppure no. Intanto rimangono i numeri positivi, che aspettano di essere confermati.
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