L'agricoltura ha maggior credito
sabato 23 giugno 2007
 l' agricoltura investe. Proprio così: il settore che nella mentalità di molti dovrebbe essere sull'orlo della tomba, quello con il pensiero rivolto al passato piuttosto che a ciò che è possibile ancora fare sembra, invece, aver intrapreso una strada opposta. Anzi, proprio le imprese agricole pare abbiano investito più del resto dell'economia. È sicuramente un buon segno, che dice chiaramente come dai campi ci si possa aspettare ancora molto, e non solamente in termini di bontà alimentari ma soprattutto in termini di rese economiche.A dare il segno del livello degli investimenti agricoli è stata la Coldiretti insieme all'Abi. Bastano pochi numeri per capire. Nel primo trimestre di quest'anno i finanziamenti bancari in agricoltura sono cresciuti del 10,8%: il valore più elevato tra i diversi settori. Nel 2006, inoltre, gli impieghi in agricoltura, silvicoltura e pesca hanno raggiunto i 34,1 miliardi di euro. Di questi, il 30% è stato a breve termine, ma il 70% ha riguardato investimenti a medio-lungo termine cioè quelli che indicano programmi di crescita e di sviluppo della produzione. Ad entrare a far parte degli investimenti agricoli, c'è ormai davvero un po' di tutto: dai progetti di effettiva crescita della produzione a quelli di diversificazione dei mercati, dalla creazione di attività complementari a quella agricola all'espansione in settori affini come quelli energetici. E non basta, perché, sempre secondo Coldiretti, l'aumento degli impieghi bancari è stato accompagnato da una buona crescita dell'intero comparto. A livello congiunturale, infatti, nel primo trimestre dell'anno il settore ha fatto segnare un +3,6% che si è trasformato in un +3,9% tendenziale.Tutto bene quindi? Apparentemente sì. Che l'agricoltura potesse essere ancora un settore vitale dell'economia era prevedibile, anche se i problemi con cui le imprese agricole hanno a che fare non sono certo risolti. Così come occorre tenere conto che le cifre indicate circa gli impieghi bancari rimangono a livello di dati generali che dovrebbero essere calati nella realtà delle singole aree geografiche dello Stivale verde. E non è nemmeno detto, poi, che i rapporti fra banche e imprese agricole siano sempre così idilliaci. Anzi, proprio per questo sempre Coldiretti ha costruito ' insieme al Consorzio PattiChiari ' un vero e proprio vademecum teso a semplificare sempre di più le relazioni fra agricoltori e sportelli. Le questioni legate all'accessibilità del credito, infatti, sono tutt'altro che risolte, a partire fra l'altro dai vincoli che condizionano i finanziamenti dedicati ai giovani oppure alle aziende più in difficoltà. Una situazione che potrebbe diventare ancora più complicata dal prossimo anno, quando entreranno definitivamente in vigore gli accordi europei di Basilea 2 relativi proprio alle modalità di erogazione del credito alle imprese. Basta pensare che oltre il 79% di quelle agricole non ha l'obbligo di predisporre un bilancio: cioè proprio il principale strumento che l'Europa richiede.
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