Juve, processo kafkiano. Don Aurelio patrono di Napoli
domenica 4 giugno 2023
Tempo di bilanci, ultima giornata di campionato, e anche Pensare con i piedi chiude la sua stagione. Abbiamo visto cose che voi umani, di tutta Europa, magari avrete sicuramente già visto e sentito alle vostre latitudini, ma a noi sono rimaste impresse nella memoria di cuoio. Abbiamo visto il Napoli vincere lo scudetto del 2023 già prima di Natale 2022 e in quello stesso periodo abbiamo anche assistito, indignati, al primo Mondiale nel deserto disputato in inverno, in Qatar. Abbiamo visto la Juventus processata in maniera kafkiana per le plusvalenze dell’era Agnelli (Andrea), penalizzata (-15) poi depenalizzata (restituiti i 15 punti) e infine ricondannata al -10 finale che forse la espelle dalle Coppe e ora apprendiamo che sulla questione stipendi è stato accordato il patteggiamento del club che non ammette la sua colpa e paga una comoda multa di 718mila euro. Abbiamo capito che per capirci qualcosa di giustizia sportiva bisogna aver seguito dei corsi di diritto ad Harvard. Abbiamo ammirato anche il “cuore Toro” Massimo Gramellini che sul Corriere della sera prova a inzuccherare l’amaro stillicidio juventino di cui si fa portavoce Max Allegri. Sul patteggiamento alla Juventus abbiamo sentito dalla voce del primo cittadino di Terni e patron della Ternana Stefano Bandecchi che «La Juventus ha rubato» e che il presidente della Figc «Gravina deve cambiare spacciatore». L’ars retorica abbinata al fairplay... Abbiamo visto Mourinho perdere la testa dopo aver perso la sua prima finale in carriera con il Siviglia. I tifosi romanisti l’hanno presa male, anzi se la sono presa con l’arbitro Taylor, che preso a sputi e insulti, si è dovuto rifugiare con moglie e figli nel bagno dell’aeroporto di Budapest. E non possiamo neanche dire cose mai viste. E poi abbiamo visto l’ars comica del cinepresidente Aurelio De Laurentiis, che ogni anno fa firmare un contratto che prevede lo sfruttamento dei diritti d’immagine dei calciatori del Napoli che valgono “nel mondo e nell’universo”. Alla richiesta di lumi in merito da parte di Fabio Fazio che domenica scorsa ha dato l’addio alla Rai (il suo contratto è durato 40 anni, dice lui, ma Michele Santoro sottolinea che ci fu anche la breve pausa a La7 a 0 ore di trasmissione e 28 miliardi di lire incassati), il Cinepresidente ha spiegato candido: «È il contratto del cinema, io vendo musica e film e sullo spazio che cosa mandano dalla Nasa, agli astronauti quando sono in missione? Mandano canzoni e film». «Ma saranno una decina di persone in tutto quelli impegnati nelle missioni spaziali» ha puntualizzato il professorino Fazio: «Oggi, ma in futuro?» ha ribadito a rete come un Osimhen patron De Laurentiis. Neanche Totò avrebbe dato una simile risposta, e del resto, Napoli ha trovato un genio comico e pure un sacerdote del tempio del calcio. Infatti Don Aurelio dal suo pulpito annuncia che allo stadio Maradona d’ora in poi vuole celebrare comunioni, cresime e matrimoni. Per i battesimi e i funerali De Laurentiis per ora, bontà sua, lascia l’esclusiva alle chiese napoletane. Abbiamo visto e detto tutto per quest’anno, alla prossima stagione. © riproduzione riservata
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