Investire bene, magari di più con il Pnrr
domenica 16 aprile 2023
Non solo investire presto e bene i fondi a disposizione forniti dal Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza, ma averne ancora di più. Richiesta forte da parte dei coltivatori diretti che pongono due obiettivi assolutamente da centrare: «Salvare la spesa degli italiani costretti a tagliare del 5% in quantità il cibo acquistato nel 2023 e difendere la sovranità alimentare del Paese». Investimenti sempre più necessari dunque, che comunque il sistema economico che ruota attorno all’agricoltura ha già dimostrato di saper attivare: la rete dei consorzi di bonifica e irrigazione, per esempio, ha appena reso noto di aver avviato tutti i bandi previsti sempre dal Pnrr. Più soldi, quindi, per produrre di più e meglio. Secondo Coldiretti, è necessario aumentare i fondi destinati ai contratti di filiera per soddisfare gli investimenti proposti dalla pasta alla carne, dal latte all’olio, dalla frutta alla verdura. Viene anche data una misura di quanto occorre: il doppio di ciò che è già previsto. L’organizzazione agricola propone quindi di investire su tre grandi assi con misure sui contratti di filiera e la logistica, l’innovazione e la semplificazione. Senza peraltro tralasciare il passaggio fondamentale della semplificazione delle procedure e tenendo conto che, viene sempre spiegato dai coltivatori, è necessario anche un certo grado di flessibilità «per affrontare il continuo incremento dei costi». Intanto, a dimostrazione che l’agroalimentare ci sa fare nel progettare e investire con efficacia, i consorzi di bonifica e irrigazione raccolti da Anbi fanno sapere di aver emanato
«tutti i bandi per gli enti consortili, i cui progetti sono stati ammessi a finanziamento nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza». In questo modo adesso sono in fase di avvio le procedure di attivazione dei circuiti finanziari per l’assegnazione delle risorse: complessivamente si tratta di interventi per 880 milioni di euro, destinati ad investimenti nella resilienza dell’agrosistema irriguo per una migliore gestione delle risorse idriche. Soldi buoni non solo per aumentare la produzione agroalimentare nazionale, ma anche per mettere in sicurezza idrica vasta aree dello Stivale. E anche i consorzi comunque lanciano lo stesso messaggio dei coltivatori: «Speriamo – viene precisato a tal proposito in una nota -, che quanto abbiamo fatto sia viatico ad ulteriori finanziamenti per aumentare la resilienza dei territori di fronte alle conseguenze della crisi climatica». Un messaggio chiaro a chi può cambiare destinazione d’uso alle risorse nazionali ad europee. © riproduzione riservata
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