Imma Tataranni, delitti tra i Sassi
martedì 8 ottobre 2019
Ad essere sinceri, l'inizio non era sembrato dei migliori. Alle bellissime inquadrature di Matera erano seguite le immagini un po' macabre di un dito mozzato che viaggiava sulle acque del fiume verso il mare di Metaponto di Bernalda dove, beatamente a mollo su un salvagente a forma di ananas, si godeva le vacanze il sostituto procuratore Imma Tataranni. Poi, con il passare dei minuti, abbiamo capito che avremmo avuto a che fare anche con altre parti mozzate di un corpo femminile. Ce ne siamo fatti una ragione. Quello sarebbe stato il primo caso da risolvere per questo magistrato controcorrente protagonista della serie omonima Imma Tataranni - Sostituto procuratore, giunta domenica sera su Rai 1 al giro di boa del terzo episodio sui sei previsti con la regia di Francesco Amato e l'interpretazione di Vanessa Scalera. Imma è una donna intelligente, forte e caparbia, ma anche un po' complicata. Integerrima e schietta nel lavoro, ha una memoria prodigiosa che le permette di risalire sempre all'assassino. A volte basta ricordarsi un numero di scarpe, come nell'ultimo episodio, per avere la certezza sull'identità dell'omicida. Eh sì, perché anche qui i morti ammazzati non si contano e nemmeno i moventi più disparati, ma alla fine tutto è trattato anche con ironia e leggerezza. A sdrammatizzare le situazioni, ci sono spesso i siparietti familiari con il marito, la figlia e l'ingombrante suocera. Altre volte ci sono episodi contingenti, per la verità meno apprezzabili, come il buffo film sui Vangeli che viene girato in zona ironizzando su ben altre opere cinematografiche come quelle di Pasolini e di Mel Gibson. A parte questo, il racconto tiene. Vanessa Scalera, a metà strada tra Zingaretti-Montalbano e Giallini-Schiavone, è molto brava, i comprimari non tutti. Apprezzabile che anche in questo caso gli episodi siano chiusi in se stessi pur mantenendo elementi di collegamento compreso un espediente finale che serve ad accrescere la curiosità per il successivo. Importante, nell'anno di Matera capitale europea della cultura, il ruolo della città lucana, che un po' come Imma vive di antico e di moderno, compresa qualche contraddizione che va oltre al fascino indiscusso della città e dei Sassi.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: