Il vero o falso in tv con “Non mentire”
martedì 19 febbraio 2019
Da come andrà a finire dipenderà parte del giudizio su Non mentire, la nuova fiction in onda la domenica su Canale 5 con la regia di Gianluca Maria Tavarelli. C'è insomma da capire se sta o meno in piedi la storia di un presunto stupro che secondo lei, Laura (Greta Scarano), è avvenuto sotto l'effetto di una droga. Mentre secondo lui, Andrea (Alessandro Preziosi), si è trattato di un rapporto consensuale. La parola dell'una contro la parola dell'altro. La vicenda è ambientata a Torino, che appare sfondo ideale con un ruolo importante. Del resto, gran parte delle fiction attribuiscono un peso sempre maggiore alle città dove vengono ambientate tanto da condizionarne la sceneggiatura. In quanto ai protagonisti in carne ed ossa, Andrea è un noto chirurgo, vedovo, padre di un diciassettenne allievo di Laura, che nel frattempo si è lasciata con Tommaso (Matteo Martari). Una sera Andrea e Laura escono insieme. La mattina dopo lui confessa a un amico che è stata una bella serata, tutto è andato bene e non vede l'ora di rivedere la donna. Lei invece chiama la sorella Caterina (Fiorenza Pieri), collega tra l'altro di Andrea, e le dice di essere stata violentata. Scatta la denuncia e partono le indagini. Ognuno ribadisce la sua verità. Nel frattempo emergono ombre dal passato e dal presente. E non riguardano solo Andrea e Laura, ma anche, ad esempio, Caterina e Tommaso. Le storie si intrecciano, mentre Laura, sentendosi impotente, denuncia Andrea sui social network esponendo lui, ma anche se stessa alla gogna virtuale. Ma cosa sia successo davvero non si sa. All'inizio l'impressione è che la verità sia più dalla parte di Andrea. Ma trattandosi di un tema così delicato e d'attualità come la violenza sulle donne, difficilmente la menzogna starà dalla parte di Laura. In questo senso il finale diventa determinante e potrebbe essere inatteso. Dal nulla è già spuntato un uomo misterioso. Il confine tra verità e menzogna resta labile. I social lo abbattono di brutto eliminando la distinzione tra il vero e il falso. Anche per questo il cosiddetto thriller relazionale sembra funzionare. Gli ascolti lo confermano: oltre 3 milioni e mezzo di telespettatori. I temi ci sono, gli attori anche e la suspense non manca.
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