Il finale rocambolesco di “Squadra mobile”
venerdì 3 novembre 2017
Un sacchetto di diamanti lanciato e il malvivente per afferrarlo vola di sotto da un parapetto. Ad afferrare lui è invece il poliziotto che lo deve catturare, ma non lo vuole morto, anche perché sono ex colleghi. È questo il finale un po' rocambolesco, ma anche molto forzato di Squadra mobile - Operazione Mafia capitale, il poliziesco di Canale 5 derivato da Distretto di polizia, la vecchia serie di grande successo andata in onda dal 2000 al 2012. Sono così arrivate alla fine, almeno per questa seconda stagione delle nuova serie, le avventure di Roberto Ardenzi (Giorgio Tirabassi) impegnato nell'operazione «Mafia capitale». Nell'ottava e ultima puntata della fiction, mercoledì scorso, abbiamo assistito alla resa dei conti fra il vice questore aggiunto e l'ex agente Claudio Sabatini (Daniele Liotti), un tempo capo della narcotici. Finale così e così, come si è capito. Soprattutto per l'improbabile colloquio tra Sabatini che sta per precipitare nel vuoto e Ardenzi che lo tiene per un braccio. Aggiungiamoci qualche sparatorie un po' da videogame e si ha l'idea del clima surreale che caratterizza la fiction. Grazie anche a Tirabassi che riesce a dare un'impronta un po' svagata a un personaggio capace di intelligenti intuizioni nel lavoro, ma molto meno nella vita. Non a caso si arriva a quel finale a causa, per certi versi, della figlia ventenne Mauretta nel frattempo entrata in Polizia. Ma Ardenzi non è il solo ad avere questioni familiari. Ce ne sono per tutti. Ed è proprio nell'alternanza tra storie private e di lavoro la caratteristica di Squadra mobile che mette insieme personaggi molto caratterizzati da forti dosi di umanità. Uno dei più significativi è Sandro Vitale (Antonio Catania), amico e collega di Ardenzi. Mentre il personaggio in cui tutto si mischia è Sabatini, che tra l'altro entra di diritto nella categoria belli e cattivi. Se infatti Sotto copertura 2 propone Alessandro Preziosi nei panni di Zagaria, Squadra mobile propone, come detto, Daniele Liotti in quelli del malvivente ex poliziotto, alla cui caccia si aggiunge spesso un altro filone d'indagini legato a temi d'attualità come l'immigrazione, che coinvolgono la capitale in un ruolo anticipato, oltre che dal titolo, dall'interessante sigla con scorci di Roma, sfondi sfuocati e brulichio di persone in movimento accelerato.
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