mercoledì 6 ottobre 2004
Il bugiardo ci guadagna questo: spesso non viene creduto neppure quando dice la verità.Sento la mamma raccontare la celebre favola di Esopo che ha per protagonista il pastorello scherzoso che amava gettare il panico gridando: «Al lupo!», quando non c"era nessun lupo in vista. Il giorno in cui il lupo venne davvero, nessuno gli credette e fu una strage di pecore. Sono a cena da una coppia di giovani sposi che hanno una bambina piccola da far addormentare per poter poi parlare in pace tra noi. La madre, però, non legge la finale di quel racconto che ho presente nella memoria nell"originale greco che sopra ho tradotto ("alethè légon pollákis ou pistéuetai).La frase è un"iniezione di fiducia: prima o poi il mentitore viene smascherato e il castello di falsità che ha creato rovinerà, rivoltandosi contro di lui. Anzi, non sarà creduto neppure quando dirà la verità. La storia ci ha lasciato testimonianze molteplici di questo esito e ciò può essere uno stimolo alla sincerità. Ma, con molto realismo, dobbiamo accostare al detto esopiano un"altra massima, questa volta latina, attestata da Seneca nella sua tragedia Ercole furente: «Un misfatto riuscito bene e fortunato viene definito azione virtuosa» (prosperum ac felix scelus virtus vocatur). Quante menzogne vengono spesso contrabbandate per sacrosante e sdegnose verità, soprattutto quando sono ben confezionate! È, allora, necessario tener sempre vigile il senso critico, esercitare la verifica e non arrendersi all"opinione corrente senza alzare nessuna riserva e senza adottare nessuna seria riflessione.
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