Il biologico ha messo il turbo
sabato 2 febbraio 2008
Corre ancora, anzi corre sempre di più e non sembra volersi fermare molto presto. Stiamo parlando del mercato dei prodotti biologici in Italia che, nel 2007, ha fatto segnare un bel +10% di crescita. Una "prestazione" importante per un comparto che, qualche anno fa, veniva dato quasi per spacciato e che, invece, parrebbe rinato quasi dalle sue stesse ceneri. Questa, almeno, è la fotografia scatta dall'ultima rilevazione Ismea-Ac Nielsen che fornisce anche un dato in più: a livello mondiale l'agricoltura biologica vale 31 miliardi di euro e l'Italia è fra i primi posti. Non meraviglia, quindi, che anche nel nostro Paese alcuni dei grandi gruppi agricoli " che pur esistono a
dispetto dell'immagine spesso negativa del comparto " stiano pensando a crescere ancora nella produzione "verde".
Ciò che conta, infatti, non è semplicemente cosa è stato già raggiunto, ma le prospettive che, sempre stando all'Ismea, indicano un futuro in crescita per i prossimi 2-3 anni. Alla base delle previsioni soprattutto l'andamento più che buono di due comparti: quello dei lattiero-caseari (+9,9%), e quello degli ortofrutticoli (+25%), che insieme rappresentano il 38% della spesa in alimenti biologici degli italiani. Certo non tutto il panorama del settore è positivo, accanto a prodotti che comunque hanno perso terreno vi è una generale difficoltà nella redditività aziendale dovuta alla crescita dei costi e alla non altrettanto forte crescita degli introiti. Ma l'agricoltura e la trasformazione biologica tengono il mercato, tanto che, sempre secondo l'Ismea, nello scorso anno il numero degli importatori è cresciuto, così come sono aumentati il numero delle autorizzazioni concesse e i quantitativi autorizzati.
E, ad indicare per davvero che la realtà forse non è poi sempre
così lontana dalle statistiche, quasi in contemporanea con le notizie dell'Ismea, è arrivata quella del lancio di un piano di investimenti per 20 milioni di euro entro il 2010 da parte di Apofruit una delle più importanti cooperative ortofrutticole italiane.
Anche in questo caso la molla che ha fatto scattare la decisione è stata quella del mercato (le vendite 2007 hanno raggiunto i 40,5 milioni di euro). In programma l'ampliamento di
alcune strutture, la ristrutturazione di altre, la realizzazione di altre ancora totalmente nuove e addirittura la realizzazione di un maxi impianto fotovoltaico. Ma ciò che conta in questo caso non è tanto la crescita della produzione e delle vendite che questa cooperativa intende raggiungere. Molto più significativo è il fatto che Apofruit prevede, proprio attraverso l'incremento della sua presenza nel mercato dei prodotti biologici, un aumento dell'occupazione del 10%.
Certo, non tutto il futuro dell'agricoltura può passare per operazioni come quella della cooperativa cesenate, ed è altrettanto sicuro che il processo di ristrutturazione dell'agricoltura si tradurrà ancora in uno snellimento della struttura produttiva nazionale, ma il segnale che arriva dall'agricoltura biologica è comunque positivo.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: