Il Battista di Stradella un oratorio capolavoro
venerdì 17 luglio 2020
Per capire meglio il significato o, meglio, la mancanza di senso del dramma che si consuma tra le pagine dell’oratorio San Giovanni Battista di Alessandro Stradella (1643–1682), si potrebbe partire proprio dalla scena finale, e in particolare dal duetto conclusivo “Che gioire, che contento” con cui Erode e Salomè cercano di rispondere a una domanda destinata a rimanere aperta: «E perché, dimmi, perché?». Perché infatti imprigionare e alfine decapitare il profeta più vicino in tutti i sensi a Gesù, colui che ne ha annunciato l’arrivo e poi lo ha battezzato sulle rive del Giordano? Su questo interrogativo di fondo – e sul libretto del poeta Ansaldo Ansaldi – Stradella ha imbastito la trama e costruito l’architettura drammaturgica di uno dei suoi massimi capolavori, commissionato a Roma dalla Confraternita di San Giovanni de’ Fiorentini per le celebrazioni dell’Anno Santo 1675. Alla scuola del compositore di Nepi – soprannominato il “Caravaggio della musica” anche per via della tragica fine, che lo ha visto barbaramente ucciso da due sicari in una piazza di Genova – si sono rivolti il maestro Damien Guillon e l’ensemble Le Banquet Céleste, per dare vita a una pregevole interpretazione che indugia tra le sfumature e i chiaro–scuri di melodie senza tempo. Stradella sembra scolpire i personaggi principali nella pietra, come quelle sculture che andavano impreziosendo la ribalta barocca della Città Eterna; e con lo stesso spirito e il medesimo scalpello il direttore francese cesella con finezza la successione di arie che animano la partitura. Su tutte le splendide pagine con cui il Battista – qui il controtenore Paul–Antoine Benos–Djian – si accomiata dal mondo terreno: imprigionato da Erode e avvertendo ormai avvicinarsi la sua fine, con “Io per me non cangerei” e la successiva “L’alma vien meno” il protagonista intona con dolcezza e purezza il suo canto estremo, voce di un uomo che ha riposto la sua incrollabile fede in Dio sicuro della sua protezione di fronte alla morte. Alessandro Stradella San Giovanni Battista Le Banquet Céleste, Damien Guillon Alpha. Euro 20,00
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