“Ieri e oggi”, Conti e i suoi... fratelli
martedì 18 giugno 2019
Gli anni passano per tutti, anche per Carlo Conti, Leonardo Pieraccioni e Giorgio Panariello. Tutti e tre ultracinquantenni, anzi: due di loro ormai alle soglie dei sessanta. Eppure non rinunciano, almeno all'apparenza, a quell'aria scanzonata da eterni ragazzi. La vita li ha segnati, nel bene e nel male, tra amatissimi figli avuti in età adulta e tragedie familiari. Ma quando si ritrovano scatta un'invidiabile complicità. Chi li ha seguiti dagli esordi nelle tv private toscane, quando ancora avevano la faccia da bambini (soprattutto Pieraccioni), e li rivede ora in trasmissioni della Rai, addirittura della seriosa Rai 3, non nota particolari differenze se non, appunto, nelle facce e nei capelli. È successo anche domenica in seconda serata all'avvio della nuova edizione di Ieri e oggi, il programma che Conti, con affetto e rispetto com'è nel suo stile, ha ripreso, non solo nel titolo ma anche nella grafica e nella musica della sigla, dall'illustre predecessore che oltre mezzo secolo fa, a novembre del 1967, esordiva sul Secondo canale grazie a un'idea di Leone Mancini e Lino Procacci, tanto semplice quanto efficace: raccontare il passato dei personaggi dello spettacolo e parlare del presente con un occhio al futuro. In qualche modo fu anche il primo programma tv a parlare di tv. In ogni caso fu un successo che si ripeté per nove edizioni, 120 puntate, fino al 1980, con sei grandi conduttori, che si alternarono nel tempo: Lelio Luttazzi, Arnoldo Foà, Paolo Ferrari, Mike Bongiorno, Enrico Maria Salerno e Luciano Salce. La formula, anche nella nuova edizione, unisce una coppia di ospiti, filmati d'archivio e chiacchiere sul passato e presente pensando anche al futuro. Per l'esordio di questa stagione, Conti ha giocato in casa chiamando a raccolta quelli che lui definisce “fratelli” e che, come tali, sentendosi un po' troppo a casa, hanno finito per prenderla fin troppo alla leggera rispetto al conduttore. Ma il bello del trio dei “maledetti toscani” sta nella loro storia, nell'essere partiti più o meno insieme condividendo la gavetta, nell'aver raggiunto il successo per strade diverse senza mai perdersi di vista fino ritrovarsi per una reunion teatrale che ha avuto più successo del previsto.
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