I Thuram e i due “turchi italiani”: solo la fratellanza ci salva dall’odio
Solo la fratellanza, ci salva dall’odio, specie nelle sfide più acerrime. Questo pensavo vedendo Juventus-Inter o anche il Thuram Show (splendido il titolo del “Corriere della Sera”). I due fratelloni Marcus e Khéfren Thuram, sotto gli occhi del filosofo dell’antirazzismo, papà Lilian, sono stati i mattatori dello spettacolare 4-3 dei bianconeri. Un gol a testa e di testa, specialità non della casa, belle giocate e simpatici sfottò come quando da ragazzini giocavano nel giardino di casa. Abbiamo visto grande fratellanza anche tra i mister fantasy della Turchia, lo juventino Yldiz e l’interista Chalanoglu: le loro perle balistiche rilassano gli amanti del “bellegiocate” come una seduta ai bagni turchi. Il processo del lunedì assolve e anzi esalta mister Juve, Igor Tudor, mentre condanna almeno fino al debutto di Champions (domani c’è Ajax-Inter), il tecnico interista Cristian Chivu. È suo il peggior avvio dell’Inter dall’inizio del secolo, solo 3 punti in tre partite e l’accusa si scatena: Chivu ha spremuto il povero Lautaro Martinez che tornava dalle fatiche della Seleccion e ha sacrificato in panchina il giovane Pio Esposito. Conferma che gli italiani under 21 fanno fatica a trovare spazio da titolari nei grandi club, mentre quelli stranieri vengono schierati di default e risolvono pure le partite: Adžic, montenegrino, classe 2006, suo il gol del 4-3 per la Juve, Iker Bravo, 2005 spagnolo, firma la vittoria dell’Udinese a Pisa. I friulani dell’ermetico coach Kosta Runjaic si piazzano momentaneamente al 2° posto, con la Cremonese (a quota 7 punti), dietro alle capoliste Juve e Napoli (9 punti). Il Napoli di “FantAntonio” Conte cala il tris con la Fiorentina e manda subito in rete l’ex Manchester United e “supplente” di Lukaku, Højlund, l’ex Bologna Beukema e la stella ex City De Bruyne. Amaro ritorno per Pioli, per ora al Franchi vede solo le macerie della Curva Fiesole (San Pietro a Roma fu costruita in tempi più rapidi): due pari e una sconfitta non è un inizio da “porta un bacione a Firenze”. Meglio il ritorno del conte Max Allegri al Milan. Grazie al gol del vecchio Modric - ha appena festeggiato le 40 primavere - il conte Max riesce a non perdere il vizio: vincere di “corto muso” (1-0) contro il Bologna e togliersi furiosamente la giacca per il rigore negato al franco Nkunku. Cartellino rosso per Allegri. Vedono rosso anche le due romane. La Lazio cade ancora, dopo Como ko a Sassuolo. Sventola dalla curva lo stendardo “Sarrangiamo”, solidarietà al subcomandante Sarri che causa divieto di mercato si ritrova ad allenare la stessa Lazio di Baroni che, ironia della sorte, torna all’Olimpico alla guida del Toro e con un gol del “Cholito” Simeone stoppa la Roma, spuntata, per scelta tattica, sciagurata, di Gasperini. A Bergamo, dopo il 4-1 che l’Atalanta ha rifilato al Lecce cominciano ad avere meno nostalgia di “Gasperson”. L’allievo Juric schiera 7 italiani dall’inizio (un folle?), tra i quali il 21enne difensore Giorgio Scalvini che va pure in gol. Scalvini sarebbe una manna per l’allegra difesa della Nazionale di Gattuso. © riproduzione riservata
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