«Hit & Run», una serie a tinte molto gialle
sabato 21 agosto 2021
In un carcere americano un detenuto è invitato con modi spicci a uscire di cella per l'ora d'aria. Una volta in cortile viene aggredito da un altro recluso. Inizia così la nuova serie televisiva israelo-americana Hit & Run (Netflix). Dopo di che, con un salto indietro di tre settimane (l'immancabile flashback), ritroviamo lo stesso personaggio a Tel Aviv ad assistere all'esibizione della moglie. Lui si chiama Segev, è israeliano e fa la guida turistica, mentre lei, Danielle, arrivata da New York, fa parte di una compagnia di danza moderna in attesa di una audizione che la potrebbe riportare in America. Ma all'improvviso, proprio mentre è in partenza per gli Stati Uniti, viene investita da un auto e spira poco dopo il ricovero in ospedale. Inizialmente si pensa a un incidente stradale. Anche il titolo, letteralmente Mordi e fuggi, si riferisce all'espressione con cui vengono indicati gli omicidi stradali quando il colpevole scappa senza prestare soccorso. In questo caso, però, si tratta di un omicidio volontario in piena regola. Ma chi volevano colpire: Danielle stessa o il marito? Da qui, senza anticipare nulla della vicenda, i vari episodi (che mantengono la lingua originale ebraica per la parte girata in Israele) iniziano a scavare sul passato di tutti e due. Non è un caso che la prima inquadratura della sigla ci proponga mezzo volto di entrambi, come a dire che c'è una parte di loro che non conosciamo. In effetti ci troviamo di fronte a un vero e proprio giallo dai contorni internazionali, a un classico thriller carico di colpi di scena e particolari che si svelano lentamente come tasselli a comporre un puzzle, con l'idea che il ruolo di vittime e carnefici possa spesso scambiarsi. L'impressione, per dirla in parole povere, è che ci siano buoni e cattivi, ma che nessuno sia buono o cattivo a prescindere. Saranno le circostanze a collocarlo da una parte o dall'altra.
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