Giuseppe sfiora i 50 anni: di lui la Caritas della diocesi sarda che ci scrive, dice che «è povero, nato povero e senza un'occasione di riscatto resterà sicuramente povero». Troppo vecchio per un'assunzione, troppo giovane per una pensione. «È nato in una famiglia indigente, secondo di cinque figli. Ha sempre conosciuto la miseria e la sofferenza, ha fatto molti lavori, tutti precari. Ultimamente era servo pastore presso un allevatore che gli garantiva soltanto il vitto, alloggio e poco più. Ma almeno aveva la certezza del cibo. Poi ha perso anche quella: dopo un incidente sul lavoro è dovuto tornare nella casa disabitata dei genitori, morti ormai da tempo, isolata nella campagna, solo e dimenticato da tutti. L'abitazione è vecchissima e maltenuta, con un bagno fatiscente, un vecchissimo impianto elettrico fai da te, pericolosissimo e i sanitari in condizioni estreme. Non ha nessun reddito e per un cavillo burocratico non può fare neppure la richiesta di Reddito di cittadinanza». Solo i volontari della Caritas lo aiutano. Ma Giuseppe resta sfortunato, sino in fondo: pochi mesi fa, accidentalmente si è bruciato la gamba sinistra ed è stato ricoverato per un mese e mezzo all'ospedale. Gli ultimi risparmi sono serviti a pagare le medicine. Per rialzarsi ha bisogno di reagire e di trovare dignità, quella che si conquista anche quando ci si può lavare per presentarsi ad un colloquio di lavoro. «Giuseppe ha bisogno di tante cose, ma un bagno e un impianto elettrico che non metta come oggi in pericolo la sua incolumità sono i primi passi per riprendere in mano la sua vita».
Si può aiutare Giuseppe anche con un piccolo contributo, utilizzando il Conto corrente postale 15596208 intestato ad Avvenire, "La voce di chi non ha voce", piazza Carbonari 3, Milano. Assegni intestati ad Avvenire, "La voce di chi non ha voce". Si può anche fare un versamento ad Avvenire Nei Spa - La voce di chi non ha voce - Banco Bpm Iban IT05Y0503401741000000012201