“Freedom”, Giacobbo oltre limiti e confini
martedì 21 dicembre 2021
Roberto Giacobbo è tornato, uguale a se stesso, solita giacca stile sahariana, pronto, nonostante la stazza (due metri d'altezza e un certo appesantimento), a infilarsi in qualsiasi pertugio sottoterra. Per tredici domeniche lo vedremo con Freedom alle 21,20 su Italia 1. Sono quasi 400 le prime serate messe insieme dal sessantenne giornalista-divulgatore da quando, il 19 settembre 1999, comparve su Telemontecarlo alla conduzione di Stargate - Linea di confine, che avrebbe abbandonato nel 2003 per passare a Rai 2 con Voyager - Ai confini della conoscenza e approdare poi, nel 2018, a Mediaset, dapprima su Rete 4 e poi su Italia 1, con Freedom, che mantiene, nel sottotitolo, il concetto a lui caro di “Oltre il confine”. In effetti, tutti i suoi programmi sono per certi versi al limite: il più delle volte al limite della scienza, altre anche al limite del credibile. Dove c'è aria di esoterismo, Giacobbo ci si tuffa. In ogni caso, lui ci mette sempre la faccia, di fatto i programmi se li costruisce addosso. Nel suo modo di fare televisione conta molto più lui, con la sua enfasi e il suo sensazionalismo, che non quello che fa vedere, anche perché non sempre si tratta di cose o di luoghi realmente sensazionali. Ad esempio, tra i due servizi principali di domenica scorsa, quello sul lago sotterraneo e sul sistema di grotte sotto al quartiere Monteverde di Roma era decisamente più interessante di quello sulla Rocchetta Mattei, il castello tra l'altro aperto al pubblico del conte Cesare Mattei, ideatore della tecnica medica cosiddetta elettromeopatia, mai riconosciuta dalla medicina ufficiale. Altra particolarità nei programmi di Giacobbo è l'inserimento di argomenti e narrazioni diversi tra loro. Questa volta c'è, ad esempio, uno spazio finale dedicato alle sindromi psicologiche.
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