“Fortitude”, catturati dall'horror-thriller
venerdì 10 febbraio 2017
Alcune immagini sono cruente. Non c'è che dire. A vedere cadaveri senza testa, teste senza corpo, cani e orsi sbranati, lo stomaco va un po' in subbuglio. Ma Fortitude è anche questo: un horror-thriller con al centro gli abitanti dell'immaginaria cittadina del Circolo polare artico immersa, con il suo carico di misteri, in un'atmosfera surreale di neve e di ghiaccio. La serie di origine inglese (che non è girata nella regione artica, bensì tra Islanda e Gran Bretagna) è così giunta alla seconda edizione, dopo il successo della prima venduta in tutto il mondo, e va nuovamente in onda in contemporanea in cinque Paesi: Regno Unito, Germania, Irlanda, Austria e Italia. Da noi è in programma il venerdì in prima serata su Sky Atlantic HD (oggi c'è il terzo episodio). Si tratta della produzione britannica più costosa della storia della tv: venticinque milioni di sterline. Basti pensare che i numerosi orsi presenti sulla scena sono meccanici, curati nei minimi dettagli. Ogni esemplare possiede centocinquanta sensori che lo fanno muovere come se fosse un vero animale polare (interiora comprese). Creata da Simon Donald, la serie vede quest'anno un cast rinnovato con nuovi ingressi tra cui spicca l'attore americano Dennis Quaid nel ruolo del pescatore Michael Lennox. Accanto a lui molti altri personaggi, tra cui alcuni scienziati. Tutti hanno qualcosa da nascondere. Anche perché a Fortitude, dopo il primo omicidio della sua storia, niente è come prima. La città è contaminata da insetti simili alle vespe. Spiriti malvagi aleggiano nella natura circostante. Anche il cielo è diventato rosso e non è sicuramente di buon auspicio per gli abitanti del posto. Insomma, gli ingredienti dell'horror e del thriller, come accennato, ci sono tutti. I colpi di scena non mancano. Il sangue nemmeno (contenti gli appassionati di splatter). Forse sono troppi i personaggi che singolarmente vengono seguiti rendendo la narrazione meno fluida. In ogni caso per tenere desta l'attenzione ogni episodio si chiude svelando un mistero in modo tale che se ne apra subito un altro. Al termine del secondo, ad esempio, lo sceriffo scopre in un frigorifero la testa che mancava all'appello. È la conferma che quello che sembrava a prima vista un incidente, è un altro barbaro omicidio. Ma a questo punto non sappiamo che sorte sia toccata allo sceriffo stesso. Forse lo sapremo stasera.
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