Eva e Anabel, un aiuto per rimettersi in piedi
domenica 24 dicembre 2017
Due donne, due storie diverse, due ostinate volontà di non arrendersi. La prima arriva da una città dell'Italia centrale: lei si chiama Eva, ha 60 anni e la sua vita è stata un continuo saliscendi tra tempi generosi e tempi grami. Ha avuto impieghi continuativi e lunghi periodi di disoccupazione come quello che sta vivendo ora. Così ha dovuto lasciare la sua casa in affitto e da qualche mese alloggia in un istituto di suore. Alla figlia, che vive in Lombardia, non vuole dire né chiedere nulla e ogni giorno cerca un lavoro con il quale rimettersi in piedi. Ma i risparmi sono finiti e le rimangono giusto i vestiti che ha addosso. A Eva serve un po' di «riserva» per rimettersi in corsa. Perché non vuole darsi per vinta.
Non può gettare la spugna nemmeno Anabel, che viene dal Sudamerica, abita nell'hinterland di una grande città del Nord Italia e ha due bambini di 10 e 3 anni. Il marito l'ha abbandonata, lei lavora a ore come colf ma le entrate sono troppo poche per far fronte alle spese. Se non paga l'affitto del monolocale rischia lo sfratto; lei è terrorizzata che il desiderio di una vita normale accanto ai suoi figli possa franare.
Si può aiutare Eva e Anabel anche con un piccolo contributo sul ccp 15596208 intestato ad Avvenire, "La voce di chi non ha voce", P.zza Carbonari 3, Milano. Gli assegni devono essere intestati ad Avvenire, "La voce di chi non ha voce". Si può anche effettuare un bonifico a favore di Avvenire, "La voce di chi non ha voce", conto n. 12201 Banca Popolare di Milano, ag. 26, cod. IBAN IT 65 P0558401626000000012201.
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