Elezioni, agli addetti stipendio intero
martedì 8 settembre 2020
Il nuovo appuntamento elettorale fissato per domenica 20 e lunedì 21 settembre,
insieme al voto di lista in alcune Regioni e Comuni, è accompagnato dal referendum nazionale sul taglio dei parlamentari. La macchina organizzativa per le elezioni si estende così all'intero territorio nazionale, per costituire oltre 60mila sezioni di voto e formare la relativa compagine di presidenti, segretari, scrutatori e rappresentanti di lista.
Al compito di approntare i locali, le schede, i registri e garantire l'esercizio del voto, si aggiungono ora le prescrizioni sanitarie e di sicurezza per evitare il contagio da Covid per gli elettori e per gli stessi addetti. In questa occasione, particolari norme sono state emanate per l'attivazione, e per la nomina dei componenti, di sezioni ospedaliere e di seggi speciali presso le strutture sanitarie che ospitano pazienti Covid. Al personale di questi seggi, impegnato a osservare ulteriori ed eccezionali condizioni per il voto dei ricoverati, spetta un compenso aggiuntivo forfetario di 225 euro, a carico del Comune e non soggetto a ritenute fiscali né a contributi assicurativi.
Tutti gli altri componenti delle sezioni ordinarie, nominati o incaricati per il servizio alle elezioni e che siano lavoratori dipendenti, pubblici o privati, hanno diritto di assentarsi dal lavoro e a veder calcolate come normale attività lavorativa le giornate dedicate alla predisposizione dei seggi e alle operazioni di voto e di scrutinio.
Ad essi spetta la piena retribuzione corrispondente alle giornate elettorali, secondo l'inquadramento e l'importo dovuto in base al contratto collettivo di categoria. Si aggiungono quindi i contributi pensionistici obbligatori, senza alcun danno o perdita sulla futura pensione.
Poiché le presenze al seggio sono considerate come giornate regolarmente lavorate e retribuite, il datore di lavoro non può richiedere o pretendere prestazioni aggiuntive durante lo svolgimento delle operazioni elettorali, anche se la presenza effettivamente richiesta presso il seggio si presenta compatibile con il normale orario lavorativo.
Situazione più frequente con le prossime elezioni è quello dei componenti del seggio che si trovano in cassa integrazione. Non perdono né aggiungono nulla alla loro condizione, e quindi prosegue senza interruzioni il diritto e il pagamento della cassa integrazione in corso.
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