Donare il sangue, tanti vantaggi
martedì 9 giugno 2009
Premio Nobel nel 1930. Il prestigioso riconoscimento fu attribuito a Karl Landsteiner, il biologo che nel 1900 scoprì l'esistenza dei gruppi sanguigni. Il 14 giugno ricorre il suo giorno di nascita e in questa data molti Paesi celebrano ogni anno la «Giornata mondiale della donazione del sangue».
Sullo sfondo delle numerose iniziative di divulgazione e di raccolta del sangue, organizzate non solo in questa occasione, da Croce Rossa, Avis, Fratres ed altre associazioni, la previdenza offre ai donatori particolari vantaggi.
La legge 107 del 1990 ha disposto che per ogni giornata di riposo compensativo che segue la donazione del sangue, i lavoratori dipendenti di ogni categoria hanno diritto, oltre alla retribuzione, anche ai contributi per la pensione accreditati figurativamente, quindi gratuiti. Per i lavoratori a stipendio fisso, l'indennità giornaliera si determina dividendo per 26 la retribuzione mensile. La copertura figurativa è stata estesa anche ai periodi anteriori al 1990 a seguito della sentenza della Corte costituzionale n. 52 del 18.2.92.
Midollo osseo. Da alcuni anni sono tutelate anche le donazioni di midollo osseo (legge 219/2005). Il prelievo del sangue midollare dà diritto ad analoghi vantaggi previdenziali per tutte le giornate di degenza ospedaliera occorrenti all'operazione, al periodo di convalescenza ritenuto necessario dai medici per il completo ripristino dello stato fisico del donatore, ai permessi orari concessi per gli atti preliminari alla donazione. La normale retribuzione del lavoratore è anticipata dal datore di lavoro e a questi viene poi rimborsata dall'Inps.
Sono interessati tutti i lavoratori dipendenti assicurati all'Istituto per un trattamento di pensione, a prescindere dalla qualifica e dal settore lavorativo di appartenenza. Il lavoratore, che effettua la donazione in forma volontaria e gratuita, deve essere iscritto nel Registro nazionale (o nei registri locali) dei donatori di midollo osseo.
Trasfusioni e vaccinazioni. Altri risarcimenti riguardano invece i cittadini, di qualsiasi età, che ricevono una trasfusione di sangue e suoi derivati. Diverse migliaia i pazienti e gli operatori sanitari che furono colpiti e danneggiati dall'Aids negli anni '70 e '80 a causa di sangue trasfuso con scarsi controlli sanitari. I progressi della medicina hanno consentito di ricevere oggi trasfusioni e vaccinazioni più sicure. La tutela della previdenza (legge 210/1992) prevede tuttavia che al cittadino che subisca lesioni o infermità in queste occasioni sia corrisposto un assegno bimestrale di importo variabile secondo la gravità del danno. In caso di decesso, un indennizzo ai familiari una tantum di 77.470 euro (i vecchi 150 milioni). Di recente (sentt. 28/C. Cost. e 3879/C. Cassaz.) è stato precisato che l'indennizzo spetta anche a chi è stato contagiato dall'epatite, come postumo indiretto di una trasfusione infetta. Ne ha diritto inoltre anche un erede non familiare del danneggiato.
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