Difesa del suolo, l'Italia dimentica
domenica 1 dicembre 2019
In Italia mediamente lo Stato «riesce a rifondere solo il 10% dei danni» dovuti agli eventi per i quali si chiede lo stato di calamità. Non si tratta solamente di scarsità di fondi, ma, anche, di disorganizzazione nelle procedure di rimborso. A lanciare l'accusa è stata qualche giorno fa l'ANBI (Associazione nazionale dei Consorzi per la gestione e la tutela del territorio e delle acque irrigue), nel corso di un incontro di studio per i 30 anni della Legge 183 sulla "Difesa del suolo". Il tema è importante, soprattutto in un periodo come questo. Gli effetti del maltempo sui campi hanno provocato, stando alle stime dei coltivatori diretti, già oltre 100 milioni di danni, mentre se si guarda agli ultimi dieci anni il conto arriva a ben 14 miliardi di euro.
«L'Italia è un campione di velocità nel passare dall'emozione per una sciagura alla sua rimozione nella memoria collettiva e conseguentemente nelle scelte politiche per eliminarne le cause», ha spiegato il direttore generale di ANBI, Massimo Gargano. Parole piuttosto pesanti alle quali ne sono seguite altre: «È necessario – è stato aggiunto –, che a prevalere siano le competenze che ci sono». Meno politica e parole, dunque, e più fatti di fronte ai fiumi di acqua e fango che periodicamente percorrono l'Italia devastando case e strade e affogando i campi e stalle. E che, anche nell'immediato, hanno effetti economici devastanti. Il conto plurimiliardario di Coldiretti somma insieme i danni alla produzione agricola nazionale e alle strutture e infrastrutture rurali e deriva dal periodico finire sott'acqua di migliaia di ettari di terreno, ma anche da frane, viabilità interrotta e aziende isolate e senza luce. Senza contare gli effetti inflattivi immediati che fanno male al consumatore ma anche all'agricoltore. L'effetto maltempo sul carrello della spesa ha già colpito i vegetali freschi i cui prezzi sono cresciuti dell'1,2% a novembre, con un aumento triplo rispetto a quello registrato dall'andamento generale dell'inflazione. Una corsa al rialzo che non ha toccato però le quotazioni in campo rimaste pressoché ferme. Intanto i coltivatori devono fare i conti con la difficoltà delle semine autunnali nei campi allagati, così come con il ripristino delle infrastrutture produttive.
Quindi che fare? Per ANBI la ricetta passa dalla legge contro la cementificazione del suolo ma anche – e soprattutto a nostro parere –, dallo snellimento delle procedure di stima dei danni e di effettiva erogazione dei fondi.
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