Das Boot insegna: occhio al nemico
mercoledì 20 luglio 2022
È partita ieri sera su Sky Atlantic, con i primi due episodi, la terza stagione di Das Boot, dramma bellico che ripercorre gli orrori della Seconda guerra mondiale dall'inedito punto di vista dell'esercito tedesco e delle sue flotte sottomarine. Ispirata all'omonimo romanzo di Lothar-Günther Buchleim, nonché al film U-Boot 96 di Wolfgang Petersen, la serie Das Boot, sceneggiata da Tony Saint e Johannes W. Betz, aveva preso le mosse da La Rochelle, porto della città sull'Oceano Atlantico, ultima roccaforte francese ad essere liberata dall'occupazione nazista. Adesso la vicenda ci porta anche a Lisbona in Portogallo e a Kiel in Germania. Ma non cambia, di fatto, la scelta degli autori di intrecciare appunto diverse storie, unite dai tormenti emotivi, dalle scelte per la sopravvivenza, dalla brutale realtà della vita durante la guerra (qualunque essa sia). C'è una storia di spie, ci sono vicende familiari, ma soprattutto c'è una nuova missione impossibile per il sottomarino U-949 che con un equipaggio giovane e impreparato deve difendersi dall'attacco di un cacciatorpediniere britannico. Ma nell'angusto e oscuro microcosmo del sommergibile il nemico non è solo all'esterno: può essere anche all'interno, tra i membri dell'equipaggio. È un modo anche questo per denunciare il fanatismo cieco che spinge a un conflitto senza senso in cui combatti un nemico che spesso nemmeno vedi e se lo vedi può anche essere il tuo compagno di branda. C'è molta cura nei dettagli e nell'atmosfera (il più delle volte cupa) da parte del regista austriaco Andreas Prochaska, ma soprattutto c'è scavo nei sentimenti e nella psicologia dei personaggi, che spesso prevale sull'azione. I primi episodi della nuova stagione (disponibili anche on demand e in streaming su Now) sono in questo senso esemplari.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: