“Da qui a un anno”, tutti allo stesso modo
mercoledì 11 aprile 2018
Da una porta si esce, dall'altra si rientra. Ma non come si era usciti, bensì totalmente trasformati. Anche perché nel frattempo è passato un anno. Almeno nella realtà vera, perché in quella virtuale della tv passa solo il tempo necessario alla conduttrice per spostarsi da una parte all'altra dello studio. Parliamo del nuovo programma di Real Time Da qui a un anno in onda in prima serata il venerdì alle 21,10 con l'aggiunta di una striscia quotidiana di mezz'ora, dal lunedì al venerdì, in access prime time alle 20,45. Nella puntata settimanale vengono presentate una decina di storie che poi, un paio per volta, vengono riproposte, anche ampliate, nell'appuntamento quotidiano che va sotto al titolo Da qui a un anno extra. A condurre il tutto è Serena Rossi, classe 1985, approdata a Real Time dopo una notevole e rapida carriera attraverso la musica (ha debuttato come cantante a 16 anni), il teatro, le fiction televisive (da Un posto al Sole a Il Commissario Montalbano) fino a vincere la quarta edizione di Tale e quale show su Rai 1. La Rossi, che da un anno all'altro non cambia d'abito né di pettinatura per dare al telespettatore l'idea dell'istante, mostra una certa naturalezza, che equivale a capacità nel gestire le storie di chi si presenta in tv per scommettere su un grande cambiamento della propria vita. Abbastanza ovvio che ci sia pertanto chi in un anno vuole dimagrire perdendo un tot di chili o chi intende cercare un lavoro o un fidanzato. Meno scontato che ci sia un prete che in dodici mesi vuole costruire una casa per accogliere i parenti dei bambini ricoverati in ospedale o la coppia che a tutti i costi vuole un figlio dopo averne perso uno quando invece non lo avrebbe voluto, o ancora la ragazza che vuole cambiare sesso e diventare uomo. Una storia, quest'ultima, con tanto di coinvolgimento dei genitori di Giulia che dopo 365 giorni si presenta come Leonardo. Ma è propio in questa commistione di storie che sta il limite di un programma che non distingue da un caso all'altro raccontando tutto allo stesso modo senza soluzione di continuità. Eppure si tratta di una produzione ambiziosa, firmata da Magnolia per Discovery Italia, ispirata al format internazionale This time next year, durata un anno intero proprio per poter seguire gli sviluppi delle varie trasformazioni.
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