D'Aquino “ribelle” sceglie papa Luciani
martedì 13 settembre 2022
Curioso che la ribelle del Tg1 Emma D'Aquino sia finita alla conduzione di un programma che si chiama Ribelli e come primo ribelle abbia scelto Giovanni Paolo I. La D'Aquino, come si ricorderà, è stata rimossa dalla conduzione del telegiornale delle 20, assieme a Francesco Giorgino e Laura Chimenti, per essersi rifiutata di guidare periodicamente anche la rassegna stampa delle 6.30 su Rai 1. Sparita dallo schermo all'ora di cena, ha trovato nuovo spazio in video all'ora di pranzo, sempre al Tg1, ma anche nel primo pomeriggio del sabato intorno alle 15 su Rai 3 con un appuntamento settimanale: Ribelli, appunto, dedicato a coloro che in vari campi hanno rotto gli schemi precostituiti, invertito la rotta, avuto il coraggio di affrontare rischi e ostacoli. Uomini e donne che si sono ribellati alle convenzioni e al sistema a costo anche di sofferenze e incomprensioni. Ad inaugurare la serie di quattro personaggi, un po' a sorpresa (se non fosse per la coincidenza con la beatificazione), Giovanni Paolo I. Ma perché Papa Luciani è considerato ribelle? La D'Aquino, che si muove a figura intera e non più a mezzobusto nei luoghi e nelle stanze che furono del Pontefice, lo spiega soprattutto con il fatto che in soli 34 giorni, in quell'ormai lontano 1978, il Papa del sorriso, «passato dal piccolo mondo antico alla Chiesa universale», ebbe un impatto fortissimo entrando «a gamba tesa nei problemi vivi e pratici della gente con una serie di azioni concrete e rivoluzionarie per l'epoca», lasciando un segno indelebile nella memoria collettiva per il suo schierarsi sempre dalla parte degli ultimi. La D'Aquino fa anche riferimento a qualche mistero e a qualche trama oscura, ma poi lascia spazio alle ben più attendibili ricostruzioni di don Davide Fiocco, direttore del Centro Papa Luciani.
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