Considerarsi in "terra nemica" e dire che lo smartphone è niente
domenica 17 novembre 2019
Sul sito "Ricognizioni" ( bit.ly/2CMssiI ), che da qualche mese ha ereditato la redazione e i frequentatori di "Riscossa cristiana", è comparso un post di Alessandro Gnocchi a proposito dello smartphone, inteso come lo strumento-simbolo della pervasività del digitale nel nostro tempo. Sia il sito, sia l'autore, che ne rappresenta una delle firme, si possono collocare, entro l'arcipelago cattolico antimoderno, in un'isola decisamente radicale, per non dire anarchica. Essi stessi del resto, si legge nel "chi siamo", si dicono oltre: «oltre la linea», nella «terra nemica» rappresentata ai loro occhi dalla Chiesa, dallo Stato, dalla società e dal mondo odierni. Dal canto mio, ho guardato a questo post sul «suadente smartphone» come uno che abita tale «terra nemica» niente affatto considerandola tutta ostile, anzi con una certa propensione – che spero ispiratami dalla fede in Cristo risorto – a vedervi e cercarvi ciò che di buono e magari di santo vi nasce e non solo vi sopravvive.
Ma leggo in quel post che l'erede del cellulare «è il primo strumento di uso comune la cui natura non viene definita da ciò che è, ma, di volta in volta, dalla diversa funzione che esegue»; che «la sua natura è quella di non averne» e che «la sua forza è quella di imporre bisogni che può soddisfare attraverso le sue funzioni». Dunque, «è tutto perché non è niente», e questo «niente», per quanto confortevole, è «l'origine e il fine del mondo tecnologico in cui siamo immersi». Così non resto del tutto tranquillo. E anche se non sono convinto – come lo è Gnocchi, che pure cita McLuhan – che «il principe di questo mondo è un grandissimo ingegnere elettronico», e che quindi, con i nostri smartphone in tasca, «rischiamo tutti di essere dei santi che, in realtà, si connettono con l'inferno», pure riconosco a questa invettiva una funzione: aggiungere un po' di circospezione ai nostri passi, talvolta baldanzosi, nell'ambiente digitale.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: