Con i video del vescovo di Lione il Sinodo 2018 diventa più vicino
mercoledì 10 ottobre 2018
Nelle cronache del Sinodo sui giovani il nome di monsignor Emmanuel Gobilliard, 50 anni, vescovo ausiliare di Lione e membro dell'assemblea eletto dai confratelli vescovi francesi, è già risuonato due volte: lunedì 8, per aver partecipato al quotidiano briefing con i giornalisti, e prima, venerdì 5, per aver pubblicato in Rete una sua videointervista a papa Francesco ( tinyurl.com/ybo9lca4 ): ciò che verosimilmente gli ha meritato il successivo invito al briefing. Nel breve filmato – un minuto e 47 secondi – c'è molto, a ben vedere, di originale. I vescovi non sono soliti fare interviste, e, in buona parte, neppure amano darle, mentre pochi di essi credo maneggino lo smartphone con altrettanta familiarità. Quanto poi a Francesco, di certo tutti i vescovi hanno delle domande da fargli, anche al netto di quelle malevole che gli vengono sottoposte tramite i media, ma non ne ricordo nessuna in questa forma digitale.
Merita allora sapere che monsignor Gobilliard ha promesso ai giovani cristiani di Lione di condividere la sua esperienza di padre sinodale attraverso dei video postati sul sito che la diocesi ha dedicato al Sinodo ( tinyurl.com/y7xaq7ho ) e di lì sui social network. Alla data di ieri, la rubrica «Tra le quinte del Sinodo con mons. Gobilliard» contava già, oltre al video con il Papa, tre «interviste» ad altri vescovi e tre «istantanee del Sinodo»: da non perdere quella che documenta un lievissimo dopo-Sinodo in gelateria. Due invece gli episodi (classificati come si fa con le fiction) del «vlog», nei quali sono confluiti, con opportuno montaggio, i materiali girati e già postati singolarmente. Ci sono anche gli highlights (i momenti salienti) dell'intervento che il vescovo ha tenuto in aula, il cui testo integrale è leggibile nella sezione «blog» del sito, insieme all'omelia e al discorso pronunciati dal Papa il 3 ottobre. Il tutto si fa decisamente apprezzare. (E anche svelare quali vescovi sono golosi di gelato è un modo per avvicinare il Sinodo 2018 al popolo di Dio).
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