Come sta Benedetto XVI: i fatti, le notizie, la dignità
domenica 22 ottobre 2017
Le maggiori fonti italiane d'informazione religiosa online non avevano ripreso, né tantomeno amplificato, le voci, che sono circolate tra fine settembre e inizio ottobre soprattutto nelle aree digitali anglofone, di un serio indebolimento delle forze del papa emerito Benedetto XVI. Ma hanno doverosamente registrato le rassicurazioni giunte, a diversi giorni di distanza, da fonti ufficiali e autorevoli e culminate il 18 ottobre in un tweet del direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Greg Burke. Dove una didascalia del tutto neutra – "Il Papa emerito, oggi pomeriggio alle 5" – accompagna un'immagine che lo ritrae in piedi, in mezzo a due suore delle quali stringe le mani. Dunque la notizia "non c'è", o meglio è quella riportata dalla sua carta d'identità: come scrive Iacopo Scaramuzzi su Vatican Insider ( tinyurl.com/ycczawn4 ), Joseph Ratzinger è "un uomo con gli acciacchi dell'età – un po' malfermo, qualche problema di vista – ma nulla di più".
Non mi stupisco tuttavia che la "bufala" fosse montata così rapidamente. Protagonista delle cronache per natura (come non può non esserlo un papa nell'era delle comunicazioni di massa), oltre che per il pregiudizio negativo di cui è stato vittima, Benedetto XVI ha, con la rinuncia all'esercizio del pontificato, offerto ai media la "novità" di una storia potentissima: un papa – chiunque fosse stato – avrebbe governato la Chiesa mentre era ancora in vita il predecessore. La spinta di quella novità si è progressivamente attutita, ma rimane una certa inerzia, che – come attestano le dinamiche di questi giorni – è destinata a durare ancora. Ciò non attutisce il senso di disagio che tali dinamiche mi suscitano: come accade per tanti altri grandi suoi contemporanei che, a motivo dell'età, hanno lasciato la scena pubblica, anche papa Benedetto avrebbe il diritto di tornare sui giornali solo se e quando lo volesse lui, e di farlo vedendo rispettata la sua dignità di persona "di una certa età".
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