Collaboratori, le vie per l'assegno
martedì 16 aprile 2013
Le regole più severe, imposte dalla riforma Fornero, per avviare collaborazioni a progetto hanno rallentato il ricorso a queste occupazioni temporanee. Nelle nuove condizioni sarà molto difficile per i giovani e i precari raggiungere con le sole collaborazioni un pensionamento dignitoso, a causa anche del sistema di calcolo contributivo. Da sempre tuttavia, ancora prima della riforma, i pensionamenti nella Gestione separata Inps soffrono gli effetti negativi del contributivo. Questo spiega, come esposto nel Rapporto annuale dell'ente per il 2011, perché gli assegni dei collaboratori e dei professionisti senza cassa si collocano all'ultimo posto della classifica dei pagamenti, con importi fino a 100 euro mensili. Inoltre, la riforma ha aggravato i requisiti di pensionamento per gli assicurati della Gestione, essendo richiesta quest'anno un'età di almeno 66 anni più 3mesi (con 20 anni di contributi e un assegno maturato per 1,5 volte l'assegno sociale) oppure di 70 anni più 3 mesi (solo con 5 anni di contributi).Una soluzione al sistema in corso è rappresentata dalla previdenza complementare per integrare l'assegno dell'Inps. Ottima soluzione, se non fosse che, nelle attuali condizioni economico-sociali, i giovani e i precari sono praticamente esclusi da tale possibilità. Non va invece escluso il ricorso, più immediato, alla contribuzione volontaria al fine di colmare periodi vuoti di collaborazioni. Anche i contributi volontari hanno un loro costo, peraltro deducibile senza limiti dalla dichiarazione dei redditi, mentre la complementare ha un tetto di 5.164 euro. Ma la volontaria si presenta con regole più flessibili e personalizzate. Si può ottenere l'autorizzazione alla contribuzione volontaria avendo versato almeno 1 anno di contributi negli ultimi 5 anni. L'importo da pagare viene cal-colato applicando la percentuale del 27% (aliquota 2013 per i collaboratori senza altre assicurazioni) alla media dei compensi percepiti dall'interessato nell'anno precedente la domanda. Tale importo non può essere però inferiore a 345,54 euro mensili (ultimo dato Inps per il 2013). Pur essendo calcolato a mese, il contributo va però versato per trimestri solari, per un importo minimo di 1.063,32 euro. Non è poco per un precario, ma è pur sempre accessibile e soprattutto non ob-bligatorio. Entro il prossimo 1° luglio si versa per il primo trimestre 2013. A seguire, entro il 30 settembre si paga per il secondo trimestre, il 31 dicembre per il terzo trimestre e il 31 marzo 2014 per l'ultimo trimestre di quest'anno.Accrediti. I contributi obbligatori sui compensi percepiti dai collaboratori concorrono a formare un anno intero di versamenti se risulta pagato un minimo di 3.071,40 euro, se l'iscritto è pensionato o già assicurato. Per tutti gli altri, il minimale è stabilito in 4.256,96 euro. Se alla fine dell'anno questi importi non vengono raggiunti, l'Inps provvede ad accreditare tanti mesi quanti ne consen-tono le somme versate.
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