Casadei-gol e il puledrino Illinois, più forti dell’alluvione
domenica 28 maggio 2023
Dici Casadei e pensi a Raul, e ora al suo erede, il figlio Mirko, quindi «vai col liscio!» (in romagnolo vai col lissio). Se poi entri su un campo di calcio allora Casadei diventa Cesare, romagnolo di Cervia, millennial, del 2003, che l’Inter ha lasciato che volasse in Premier, al Chelsea, che a sua volta lo ha girato in prestito al Reading. Il ragazzo di Romagna non ne risente, schietto come il Sangiovese di Bertinoro (ottimo quello prodotto dalla cantina di mister Ballardini appena retrocesso in B con la Cremonese), lui parla il linguaggio universale dei bomber, «faccio gol». E con una sua doppietta ha fatto piangere il Brasile nella gara d’esordio degli azzurrini del ct Nunziata ai Mondiali Under 20 in corso in Argentina. Una piccola impresa, considerando che l’Italia non batteva il Brasile dal Mundial di Spagna ’82. Casadei non è “Pablito” Rossi, ma col tempo, chissà, potrebbe diventare Cesarito. Intanto a Mendoza c’erano oltre 25mila spettatori entusiasti per i suoi due gol. Al di là della sua vena di realizzatore, diamo a Cesare quel che è di Cesare, ovvero la sensibilità. Mentre il “Boss” del rock Bruce Springsteen nella notte del concerto di Ferrara, causa umana amnesia, non ha speso una mezza parola solidale per gli alluvionati di Romagna, Casadei invece alla fine del match con i brasiliani ha dedicato la vittoria alla sua terra e ai suoi genitori «che in questo momento sono in strada a Cervia ad aiutare. Solo restando uniti ne verremo fuori» . L’Under 20 si è un po’ disunita nella seconda gara contro la Nigeria, sconfitta per 0-2,
poi ieri con Repubblica Dominicana tre punti facili e altro gol del romagnolo, ma il materiale umano degli azzurrini, a cominciare da Casadei, fa ben sperare nella maturità di quest’ultima leva calcistica. Un altro sorriso dalla Romagna: il ritrovamento del puledro Illinois Best. Una bella storia, di speranza, appunto, trovata sulla migliore rubrica di Sport Week della “Gazzetta dello Sport”, quella di Giorgio Specchia (“Fuori Campo”). Il piccolo cavallo nato appena un mese fa in un allevamento di Faenza era stato trascinato via dalla piena e solo grazie alla tenacia dell’allenatore di galoppo Christian Lasi è stato strappato alla morte e riportato dalla sua mamma nell’allevamento Panzavolta. Illinois è sano e salvo e tra un anno e mezzo inizierà la sua carriera di cavallo da corsa. «Da puledro è già stato un fenomeno aggrappato alla vita e più forte della sfortuna, come la gente dell’Emilia Romagna», scrive Specchia. Sottoscriviamo a pieno e concludiamo con un grande applauso e un abbraccio ideale a alla Curva Mare, il cuore caldo della tifoseria del Cesena che ha annunciato un’iniziativa esemplare che va nella direzione del più sano spirito ultrà. «Non andremo in trasferta a Vicenza ma resteremo a spalare il fango con la nostra gente», informano i ragazzi della Curva Mare che ieri hanno rinunciato alla trasferta di Vicenza, primo round dei quarti di finale dei playoff di serie C. Massima solidarietà anche dai supporters vicentini. Peccato che una delle due tifoserie non potrà festeggiare l’eventuale, e meritato, ritorno in B. © riproduzione riservata
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