Blasi-Totti: l’amore è l’Unica assenza
giovedì 30 novembre 2023
Per parlare di Unica, il
docufilm che Netflix dedica a Ilary Blasi e alla fine della sua storia con Francesco Totti, è d’obbligo una premessa: non esprimeremo giudizi sulla vicenda, non abbiamo gli elementi per farlo, ma soprattutto c’è di mezzo un matrimonio, per di più sacramentale, e ci sono tre figli. Qui giudichiamo gli aspetti televisivi, tuttalpiù i personaggi (non le persone), ovvero i protagonisti di una storia scritta e diretta da due autori (Peppi Nocera e Romina Ronchi) e un regista (Tommaso Deboni) anche se ispirata a fatti reali come il titolo stesso che si rifà alla maglietta con su scritto «6 unica» che il capitano della Roma mostrò dopo un gol come dichiarazione d’amore nei confronti della showgirl seduta in tribuna all’Olimpico. Una scelta all’apparenza contraddittoria: rifarsi a una dichiarazione d’amore per raccontare la fine di un amore. In realtà quel titolo ci dice subito che quella che vediamo è soprattutto la storia di lei, Ilary Blasi, e non tanto (o non solo) della fine del suo matrimonio. È anche una storia di donne (la mamma, le sorelle, le amiche) in mezzo alle quali, anche per i loro racconti su di lei, Ilary appare appunto una donna unica. Ecco allora la precoce carriera, la notorietà, il consolidamento del successo, le nozze del secolo, la madre di tre figli, fino alla crisi coniugale nel raccontare la quale il docufilm spinge sul tasto dell’emozione (Ilary piange a più riprese), ma anche dell’ironia, per avvalorare in ogni caso la tesi della protagonista, che attribuisce ogni responsabilità al marito. Resta un solo dubbio: il perché lei e l’amica del cuore abbiamo sentito il bisogno di incontrare (si dice per curiosità) uno sconosciuto intercettato sui social per un caffè a casa di lui. Se anche poi non è successo niente, da lì sarebbero partiti i malumori di Totti, che comunque non giustificano il suo dichiarato tradimento. © riproduzione riservata
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