Barbero, il “1492” riletto in stile social
giovedì 13 ottobre 2022
Ieri, 530 anni fa, veniva scoperta l'America. Almeno così vuole la tradizione che indica nel 12 ottobre 1492 lo spartiacque tra il Medioevo e l'epoca Moderna. In ogni caso l'impresa di Cristoforo Colombo ha cambiato il mondo in un anno in cui sono successe tante altre cose. A raccontare in tv da par suo il 1492 è stato, ieri sera su Rai Storia, Alessandro Barbero con il docufilm intitolato appunto 1492, realizzato da Rai Cultura, anticipato sabato scorso da Rai 3, scritto con David Savelli per la regia di Graziano Conversano. Barbero, in maniche di camicia (e questa è un po' una novità), con il suo consueto gesticolare, ha viaggiato tra Spagna e Italia registrando i brani del suo racconto sulle banchine del porto di Genova come in barca sull'Arno, affidandosi poi alle «testimonianze di quelli che c'erano», ovvero ad attori che interpretano i principali personaggi dell'epoca: Abraham Zacuto, Isabella di Castiglia, Ferdinando D'Aragona, Tomàs De Torquemada, Amerigo Vespucci, Girolamo Savonarola…, ma anche la compagna di Colombo, un marinaio, un indio. Tutti che guardano dritti nell'obiettivo e si rivolgono direttamente ai telespettatori con espliciti riferimenti ai nostri giorni. La regina Isabella a proposito dell'nsistenza e della testardaggine di Colombo parla di uno che «stalkerava di brutto», mentre papa Alessandro VI fa riferimento ai social media. Ma c'è di più: Barbero, giocando sulla possibilità che in quel 1492 ci fossero i giornali, ipotizza testate e titoli, mettendo così insieme vari generi televisivi nel tentativo di trovare un linguaggio adatto al pubblico di oggi, in particolare a quello più giovane (grazie anche a RaiPlay dove 1492 è sempre rintracciabile), traducendo in modo accattivante quei fatti storici che sui libri di scuola non sempre risultavano tali.
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