“Back to school”, tanti finti maestrini
giovedì 6 gennaio 2022
Gli esami non finiscono mai, diceva Eduardo De Filippo. Per cui l'idea di dover rifare un vecchio esame, anche solo quello di quinta elementare, non è poi così originale. Tra l'altro cinema e televisione hanno già prodotto film e serie sull'incubo di essere costretti a ripetere da adulti la maturità. Anche mettere in piedi in televisione una severa commissione d'esame è qualcosa che da tempo si vede nel reality di Rai 2 Il collegio. Allora cosa c'è di nuovo in Back to school da martedì per cinque settimane in prima serata su Italia 1? Di nuovo ci sono “I maestrini”, ovvero una dozzina di ragazzini tra i 7 e gli 11 anni che deve preparare alcuni adulti (i soliti cosiddetti vip qui classificati come “I ripetenti”) a sostenere nuovamente l'esame di quinta elementare di fronte a “La commissione”, composta da veri maestri che per l'occasione s'improvvisano anche attori mostrandosi arcigni e inflessibili. A coordinare il tutto un conduttore duttile come Nicola Savino che dalle Iene, passando per Il giovane Old, approda alla guida di questo “ritorno a scuola” che si propone come programma per tutta la famiglia, ma che non convince appieno soprattutto per la scarsa naturalezza dei “maestrini” (che invece doveva essere uno dei punti di forza) e per la troppa esuberanza dei “ripetenti”. E questo è un problema ricorrente in tv quando attori, cantanti e personaggi vari vengono coinvolti in show, quiz o programmi del genere. Tutti si sentono in dovere di fare a tutti i costi gli spiritosi, ma pochi ci riescono davvero. La maggior parte finisce per esagerare. Alla fine quello che funziona di più in Back to school è il solito meccanismo del “provateci anche voi da casa”, ovvero del telespettatore che verifica a quante delle domande saprebbe rispondere in confronto al vip sotto torchio.
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