Album. De Angelis e De Scalzi, la canzone d'autore resiste
sabato 2 giugno 2018
Andrea Pedrinelli
Resiste, la nostra grande canzone d'autore. Vive anche in tempi di nuovi linguaggi, grazie ad album gioiello di cosiddetti “vecchi leoni” che poi di vecchio in verità non possiedono alcunché: se non, al più, la carriera. Carriera pluridecennale, certo: di venti album per Edoardo De Angelis (Nuove canzoni, Il cantautore necessario / GT Music, euro 16,50) e di mezzo secolo nei New Trolls per il debuttante come cantautore Vittorio De Scalzi (L'attesa, Fermenti Vivi / Aerostella / Self, euro 15,90).
Avrà pure, come canta, «casa fra le nuvole»: però Edoardo De Angelis è sempre capace di carezze poetiche e profonde, compositive quanto testuali e interpretative, che stavolta fonde in un album capolavoro che commuove e fa sognare, senza scordarsi impegno civile. In Nuove canzoni l'artista mette in fila parole che si toccano, versi da antologia e melodie che molti vorrebbero saper pensare: per dire con intensa lievità di non correre, incitare a danze festose in omaggio ad Anna Magnani, rivendicare valori etici contro paura e ignoranza in cavalcate pop striate di folk. Ma sono tanti, i picchi del nuovo cd di De Angelis: da Il mago e le stelle, toccante inno all'incanto dell'arte e dell'infanzia, alla miniatura quasi da camera di Galileo, scritta in punta di penna a rimarcare il coraggio della verità; sino a Una notte romana, stornello moderno sui tempi andati e i valori che mai passeranno, canto struggente d'amicizia. E poi sfilano pure l'Amore con la maiuscola, nelle preziose parole di Abbracciami, e la preghiera laica di Padre nostro, innalzata al Dio della dignità da un bimbo morto sulle rotte dell'emigrazione: canzone questa non solo «lacerante e necessaria» come la definisce De Angelis, ma pure potentissima per profondità e pudore. E non finisce qui: ché Nuove canzoni regala pure la bellezza assordante di Arriva il tempo, sulla vita tra consapevolezze e speranze, e Il tempo sconosciuto, capolavoro dedicato a un invecchiare messo in rima col capire, e con l'imparare ad amare.
E se da troppi anni è ingiustamente ai margini la poesia ispirata di Edoardo De Angelis, Vittorio De Scalzi lo conoscono tutti: però come maestro del prog, autore, voce e tastiere dei New Trolls. E questo malgrado l'artista abbia lasciato il segno da autore di Ornella Vanoni, Drupi, Anna Oxa, e da solista abbia inciso bene sia in genovese che musicando poesie di Mannerini, autore di Senza orario e senza bandiera dei New Trolls e coautore del Cantico dei drogati di De André. Ma oggi De Scalzi debutta (69enne) anche come cantautore puro, nonché music maker visto che suona tutto da sé: e il suo L'attesa ne conferma scrittura colta e poliedrica, rafforzata da testi di ottimo profilo in un cielo sonoro elegante quanto moderno. Nell'album De Scalzi valorizza profondità e graffi della sua voce col riuscito blues di Ordinary pain, sta in bell'equilibrio tra McCartney e Fossati nella melodica quanto passionale Una parola, sottolinea sfiorando il gospel la fierezza dei valori in You were trusting me, osa spiritualità e speranza nel crescendo di Anima senza padroni, vero goiellino tipico del suo pop-rock di bella presa. Ma i vertici de L'attesa sono il minimalismo adulto della title track (preghiera laica di grande poesia), le aperture toccanti dell'amara ballad Giorni di vento sulle consapevolezze dell'età matura, l'originalità di un addio agrodolce virato al country di Squali e lo strepitoso canto d'amor puro, con finale struggente, di Non si può.
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