Accanto al Vangelo della domenica pescando nella cronaca e nel pop
venerdì 9 novembre 2018
Tra i tanti nodi della Rete su cui fermarci prima (o dopo) aver udito proclamare, a Messa, le letture della domenica, ce n'è uno nuovo, che si chiama “La Bibbia Giovane” e nasce come affiancamento, da parte dell'editrice Ancora, dell'omonima edizione della Bibbia (che ha compiuto dieci anni). Insieme ad altri materiali, autoprodotti o attinti dal web, sta proponendo, nei dintorni del giorno del Signore, altrettanti post che affiancano il vangelo scelto dal calendario liturgico calandolo nell'oggi. Li cura Lorenzo Galliani, che di Ancora è anche autore. Così, oltre che con Bartimeo, domenica 28 ottobre il Messia dialogava con altri due ciechi: don Matteo Buggea, parroco in diocesi di Noto ( tinyurl.com/y96a75bb ), e Alessandro Forlani, giornalista a Piacenza ( tinyurl.com/y75f5kfo ). Insieme al Maestro e allo scriba che lo interrogava su quale sia il primo di tutti i comandamenti, domenica 4 novembre, c'era anche un giovane magistrato di Vibo Valentia, Ilario Nasso ( tinyurl.com/ycc7j7u4 ). La vedova povera che domenica prossima Gesù indicherà come modello del dono di sé si rispecchia in una canzone di Jovanotti, “Mi fido di te”, anche perché nel relativo video c'è pure un senzatetto che entra in chiesa e dona una coperta al Crocifisso ( tinyurl.com/y7oz528r ). Quello che mi piace di questi post è che fanno tesoro di due correnti che spesso incrocio nella blogosfera ecclesiale. Una è l'ormai ben focalizzata corrente “pop”, che cioè valorizza la ricerca e la presenza di Dio nelle manifestazioni apparentemente a-religiose della cultura popolare. L'altra è la più indistinta e carsica corrente che riconosce il Vangelo nelle storie della cronaca, quella maggiore e quella minuta: penso, da un lato, ai «fatti di Vangelo» cari a Luigi Accattoli; dall'altro alle «Via Crucis» che da qualche anno, a ogni Quaresima, quelli di “Vino Nuovo” redigono sfogliando le rispettive rassegne-stampa. Dentro il fiume in cui scorrono fede e comunicazione nel nostro tempo, mi paiono le correnti più pescose.
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