scaffale basso 11 luglio
sabato 11 luglio 2015
Il formato è orizzontale con le pagine cartonate che man mano si allargano e consentono a tutti i margini di comporre frontalmente una sola immagine. Strategia geniale per nascondere lo svolgimento della storia che si disvela pian piano con una sequenza di sorprese divertenti. Hervé Tullet è sempre una garanzia: parte da un’idea semplice e gioca con il lettore a sperimentare attraverso disegni primitivi e colorati, un percorso che si conclude con un finale inaspettato. Arrivo! (Franco Cosimo Panini ; 9,50 euro) racconta il viaggio tortuoso di una macchinina rossa: attraversando colline e cime impervie, affrontando il gran traffico della città, l’auto approda sul bordo di un’alta scogliera a precipizio su mare. Oh, oh! Dall’altra parte del mare, tre pagine successive lasciano intravvedere una casa con un
prato fiorito. Raggiungerla sembra impossibile, invece… Stesso stile – e stesso editore - per Piccolo o grande? Anche qui il dilemma si chiarirà. Un pesce rosso affamato cresce a vista d’occhio facendo scorpacciate di pescetti più piccoli. Ma prima o poi anche lui che si crede grande e grosso dovrà confrontarsi con un altro frequentatore degli abissi. E allora il bullo rosso dovrà fare marcia indietro. Tutto è relativo! Entrambi libri perfetti per i più piccoli e per una lettura condivisa con gli adulti. Dai 3 anni.

Grande o piccolo non sono concetti assoluti. Dipende dai punti di vista e dal contesto. Due orsi si confrontano sulla propria stazza: sembra impossibile accordarsi su chi sia
il piccolo e chi il grande.
La discussione si prolungherebbe all’infinito se non si presentasse un terzo personaggio a sistemare la faccenda. O quasi. Tu (non) sei piccolo (Terre Di Mezzo; 10 euro) è l’opera prima di Anna Kang e Christopher Weyant, moglie e marito oltre che compagni di lavoro. Un libro divertente sulla complessità dei punti di vista
e sull’inutilità delle contrapposizioni. Dai 4 anni.

Ancora protagonisti un piccolo e un grande. Un bambino e una balena. Lui Nico, vive una vita solitaria in una casa in riva al mare, con il papà pescatore e sei gatti indipendenti. Lei la balenottera viene
sbattuta sulla spiaggia in una notte di tempesta. Nico la scopre il mattino, arenata e immobile sul bagnasciuga, in pericolo di vita. Sa che deve fare qualcosa, ma cosa? Lui è solo ed è un bambino, dovrà arrangiarsi. All’animale intanto può offrire un viaggio in carretto, un riparo nella vasca da bagno, carezze e racconti di conforto.
La sera, al ritorno di suo padre, non ci sarà il castigo temuto da Nico. Al contrario, padre e figlio uniranno gli sforzi per restituire la piccola balena al mare. La cosa giusta da fare, anche se dirle addio non sarà facile. La balena della tempesta (Edt Giralangolo; 13,50 euro) è una storia malinconica raccontata con poche parole ma con la forza delle illustrazioni a tutta pagina, piene di poesia, realizzate dal londinese
Benji Davies che con questo albo ha vinto nel 2014 il prestigioso Oscar’s First Book Prize. Dai 5 anni


Ji Hyeon Lee è una giovane artista coreana capace di comunicare con immagini sfumate, tanto raffinate quando delicate. Anche lei al suo primo libro, La piscina, un silent book che
Orecchio Acerbo aggiunge alla schiera dei propri gioiellini editoriali (15,90 euro). Un bimbetto, con cuffia e occhialini è ai bordi della piscina. È l’attimo prima del tuffo, quello in cui ci si deve concentrare per buttarsi nel modo e nei tempi giusti. Sta per farlo quando la sua meditazione è interrotta da una folla rumorosa, invadente e scomposta che, munita di enormi salvagente, ciambelle e canotti, irrompe in quel rettangolo d’acqua.
Al ragazzino non resta che tuffarsi cercando un proprio spazio, via dalla pazza folla che sguazza in superficie, là dove le acque sono più profonde, certo più pericolose ma anche più ricche di incontri sorprendenti. Non sarà solo in questa immersione: tra pesci grandi e piccoli dai mille colori e le mille fogge, c’è qualcun altro che si è assunto il rischio della profondità e dell’avventura solitaria. Una bambina, evidentemente armata dello stesso coraggio che lo ha seguito in quel viaggio fantastico controcorrente. Tutto da godere con gli occhi. Dai 5 anni.

E’ la lunga estate dopo la terza media, le uniche cose che Nina Ross ha in programma sono un corso di arte e due libri da leggere. Tutto il resto
sarà noia. I genitori super impegnati nel lavoro la trascurano, il fratello la ignora, Jorie l’amica di sempre è insopportabilmente interessata solo a vestiti e ragazzi. La nonna è mancata da un anno lasciando in Nina una grande malinconia. Eppure, come si sa, è nel tempo lungo della noia che maturano le idee più creative. Nina non è il tipo che si fa in quattro per aiutare il prossimo. Non si offre né si fa avanti spontaneamente… Eppure il giorno in cui
osserva la vicina di casa con le stampelle muoversi in difficoltà le risuonano in testa le parole del professore di storia sul valore delle piccole cose comuni così trascurabili da passare inosservate ma indispensabili nel fare la differenza. E le si accende un pensiero in testa. Impiegherà i sessantacinque giorni di vacanza che la separano dalle scuole superiori per fare ogni giorno, di nascosto, una piccola buona azione che porti un pochino di bene a qualcuno. Non sarà difficile in famiglia, tra gli amici
e i vicini di casa darsi da fare. E così Nina con la sua intelligenza e la capacità di osservazione mette in moto un meccanismo virtuoso che sorprende lei per prima. E addirittura preoccupa chi ha dimenticato una vita fatta anche di generosità, attenzione, disinteresse e altruismo. L’estate in cui ho cambiato il mondo (Il Battello a Vapore Piemme; 16,50 euro) non è certo un manuale da piccole marmotte: semplicemente e con leggerezza, senza buonismo né melassa, Michele Weber Hurwitz racconta il vario e complicato mondo degli adolescenti dentro cui si trovano perle di saggezza da fare invidia al mondo distratto ed egoista degli adulti. Tra le pagine aleggia un pensiero forte: non servono gesti eroici per cambiare le cose, basta fare il bene. Il contagio è assicurato. Dai 12 anni

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI