“Frammenti di luce”, la vita oltre lo schianto di un amore

È la luce, la grande protagonista del film del regista islandese Rúnar Rúnarsson
September 10, 2025
È la luce, la grande protagonista del film del regista islandese Rúnar Rúnarsson. La luce tenue e rosata di un’alba in cui due amanti si promettono la felicità di presto uscire allo scoperto, “venire alla luce” davanti agli occhi del mondo, dichiarare il loro amore sottraendolo all’oscurità del segreto. Sono giovani, si sono incontrati perché a Helsinki insieme frequentano una scuola d’arte. La loro intesa naturale e dolce li avvolge: da un molo contemplano lo spettacolo dell’alba, il ragazzo cinge e tiene stretta a sé la ragazza un’ultima volta prima di partire.
Andrà dalla fidanzata a dire la verità, poi tornerà da lei e potranno gioire insieme, insieme essere luce alla luce («è tempo che sia tempo» poetava Paul Celan per descrivere l’urgenza che è dell’amore quando l’imperativo di “venir fuori” si impone). La ragazza - Una il suo nome - sorride tra sé, è innamoratissima ma selvatica, ritrosa, speranza e fiducia nel futuro di quella relazione appena incominciata le tiene celate, nascoste nell’indecifrabile bagliore che le balena nello sguardo e che il suo amante, alle sue spalle, non può vedere. Le cose non vanno mai come si pensa, nei film ancora meno. La luce successiva è quella rosso fuoco di un rogo, in una galleria dove un terribile incidente stradale strappa via la vita a tante persone. Ecco la storia d’amore farsi diario di un lutto: traumatico, inconsolabile, difficilissimo da affrontare anche per il segreto che custodisce. La giovane Una (una straordinaria Elín Hall) racconta con massima grazia qualcuno che si trovi a far fronte a una perdita tanto inaspettata.
Tutto accade “fuori”, quasi mai Una è da sola: con lei ci sono gli amici del suo grande amore perduto, la fidanzata arrivata in tutta fretta, disperata e all’oscuro, compagna legittima ma ignara di quella luce meravigliosa che per un tempo breve e segreto ha incantato Una. Tra non detti, parole a fior di labbra mai confessate, esplosioni di dolore e scintille di reazione vitale, la luce continua a permeare di sé ogni scena di questo film che è un distillato di sentimenti, un attraversamento del dolore dall’andatura tanto credibilmente umana. Luminosa la città, una Helsinki accesa e solidale. Luminose le relazioni tra chi resta, a ballare, bere, piangere, litigare, abbracciarsi infinite volte pur di trattenere chi è scomparso per sempre. E indimenticabile, la luce del sorriso di Una. Tenue e radiosa come l’alba piena di promesse guardata insieme al suo grande amore perduto. Luce segreta, palpitante lo stesso calore riflesso nel ricordo. Frammenti luminosi continuano a brillare, e se li si sa vedere, la pena della mancanza può farsi carezza. La poesia del film di Rúnarsson lo incarna, lo dipinge, lo spiega. 

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